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I progetti di Design e Moda dell’Università Iuav di Venezia alla Milano Design Week

where Venezia when Gio, 09/06/2022 who roberto

Dalla Foresta liquida per raccontare la candidatura di Venezia Capitale ai progetti finalisti al Ro Plastic Prize fino alla capsule collection di abiti in tessuto d'alga

Per l’edizione 2022 dell’evento forestaliquida.jpgRoGuiltlessPlastic, in scena fino al 12 giugno in occasione del Salone del Mobile, l’Università Iuav di Venezia e il Green Propulsion Laboratory (GPLab) del Gruppo Veritas di Venezia hanno ideato uno spazio urbano abitabile in cui gli elementi base di Foresta Liquida@, creati da microalghe, entrano a far parte dello scenario urbano per ripulirne l’aria. Dopo l’anteprima milanese nel prestigioso spazio di Rossana Orlandi, l’installazione sarà riproposta in versione estesa a Venezia durante La Biennale.

Foresta liquida
Foresta Liquida nasce dalla sperimentazione del GPLab Veritas di Venezia con lo scopo di bonificare l’aria delle città, trasformata in un “prodotto di design” dai ricercatori dell’Università Iuav di Venezia. Si tratta di un progetto sviluppato per la candidatura di Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, esportabile in diversi ambienti urbani. Foresta Liquida© è frutto delle sperimentazioni di Graziano Tassinato, a capo del GPLab, e consiste nell’utilizzo di colture di microalghe mono o pluricellulari che, grazie anche alla loro velocità di riproduzione, sono in grado di assorbire anidride carbonica con maggiore efficacia delle piante emettendo ossigeno. Le colonie di microalghe sono contenute in cilindri nei quali viene insufflata aria atmosferica contenente l’anidride carbonica: questi elementi, protetti da reti e resi fruibili in ambiente pubblico grazie a un attento lavoro di ri-progettazione, danno vita a oggetti outdoor e indoor al servizio di un abitare sostenibile.

I 4 progetti Iuav finalisti
La collaborazione con Galleria Rossana Orlandi sui temi della sostenibilità si è tradotta anche nella partecipazione al concorso internazionale Ro Plastic Prize, che vede ben 4 progetti di studenti Iuav tra i finalisti:

Re-bykle / Carlo Scardigno
Progetto di porta-bici con seduta pubblica realizzato con plastiche riciclate durante i workshop del progetto “Da Cosa Nasce Cosa” promosso dall’associazione culturale Repubblica del Design (distretto del design di Bovisa-Dergano-Lancetti).

MELIOR de cinere surgo / Carmelo Leonardi
Progetto di tesi per il riuso delle ceneri dell’Etna, studiando e sperimentando un sistema di buone pratiche per la produzione di un materiale ecologico derivato dalla tefra con cui dar vita a collezioni di oggetti di design e restituire una seconda vita a un rifiuto. Nel premio RO presenta un sistema di elementi per pavimentazioni drenanti autobloccanti.

Tressa / Mattia Anderle, Gianluca Fabris, Alessia Hyka, Nicolò Vespini
Tressa elabora una strategia di sensibilizzazione sui temi dell’ecosistema lagunare, andando a sviluppare un materiale ceramico e una bioplastica, entrambe a base di alghe, per realizzare una collezione di oggetti per la tavola. È un progetto sviluppato con un servizio sistematizzato di raccolta e diffusione di informazioni sulle alghe volto a mettere in luce le loro potenzialità.

Dustable / Calogero Mattia Priolo
Progetto di tesi per l’upcycling delle polveri di marmo e per la protezione delle tegnùe dell'Alto Adriatico. Dustable realizza un sistema di prodotti per la coltura in laboratorio di alghe rosse coralline e incentivare la ripopolazione degli habitat di reef. Con un approccio di design bio-ispirato, mira a generare valore dalle polveri di scarto del marmo (attualmente gettate come rifiuto) e fornire ai biologi marini uno strumento per il ripristino e la protezione delle conformazioni calcaree dell’Alto Adriatico.

Il progetto speciale Iuav “Biofashion”
Il tema delle alghe è oggetto delle sperimentazioni anche della sezione di moda dell’Università Iuav di Venezia, che espone il progetto SEAWEED FASHION/, nello spazio interno in via Bandello 22. Il progetto SEAWEED FASHION nasce nell’ambito della ricerca Iuav “Biofashion. Tessere la laguna tra ecocritica e immaginari visivi” coordinata dalla docente Alessandra Vaccari sul ruolo delle alghe nelle narrazioni della città di Venezia e sulle loro trasformazioni in materiali per la moda. La ricerca delinea un panorama emergente di alleanze tra tecnologie, risorse naturali, discorsi e territori con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile della moda. L’installazione presenta una capsule-collection di abiti in tessuto d’alga, ideata e realizzata in esclusiva per la Galleria Rossana Orlandi dagli studenti del corso di laurea magistrale in Arti Visive e Moda, curriculum Moda, guidati dal docente Paolo Franzo. Il progetto è sviluppato in collaborazione con il marchio di moda Tabinotabi, fondato a Venezia da Alessandra Defranza con l’obiettivo di valorizzare i tessuti d’alga e le loro proprietà benefiche. Le stampe su tessuto sono realizzate in collazione con l’azienda Ratti.

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