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Quattro alunni su dieci fanno merenda con le “macchinette”

where Udine when Gio, 19/06/2025 who roberto

Finite le scuole, restano i problemi alimentari. Coldiretti: la frutta è presente solo in un distributore su cento, mentre la qualità dei pasti nelle mense soddisfa appena un genitore su tre. I cibi da evitare e quelli da prediligere.

Il 40% degli alunni e degli studenticibospazzaturanellemense.jpeg italiani acquista abitualmente prodotti come snack dolci e salati e bevande energetiche per fare merenda a scuola, con un impatto potenzialmente negativo su sviluppo e salute, come evidenziato da numerosi studi scientifici. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixè diffusa in occasione del lancio del “Manifesto di Udine per l’educazione alimentare nelle scuole”, presentato dalla Coldiretti nel corso dell’evento su “Cibo naturale: un patrimonio da difendere” organizzato al Villaggio contadino nel centro friulano. Per l’occasione è stata allestita una grande esposizione per mettere a confronto il cibo naturale con quello “spazzatura” e i pericoli ad esso collegati, mentre nella loggia del Lionello è stata allestita la classe scolastica del futuro salva salute, con un’ora di lezione di educazione alimentare ai bambini, arredi sostenibili e piante per combattere l’inquinamento da anidride carbonica.
Nonostante i criteri ambientali minimi previsti dalla legislazione nazionale per i contratti della ristorazione collettiva, nelle mense scolastiche, soprattutto quelle gestite da grandi appalti industriali, possono essere serviti cibi ultra-formulati, spesso per ragioni di costo, conservazione e praticità, come ricorda un’analisi della fondazione Aletheia. Questi alimenti subiscono numerosi processi industriali e contengono additivi, conservanti, coloranti, emulsionanti e ingredienti artificiali che li rendono poco salutari, soprattutto per i bambini.
 
I bastoncini di pesce e gli altri alimenti nel mirino
Si va dai bastoncini di pesce industriali, che spesso contengono più panatura e additivi che vero pesce, alle polpette con carne ricostituita e aromi artificiali, fino al purè liofilizzato. Ma ci sono anche formaggini fusi spesso addizionati con sali di fusione e conservanti, pane in cassetta pieno di conservanti, dolci come merendine, budini pronti, biscotti confezionati ricchi di zuccheri, oli vegetali raffinati (spesso palma), aromi e coloranti. Senza dimenticare i piatti pronti surgelati.
 
Distributori: dominano gli snack
Non sorprende che solo un genitore italiano su tre (32%) sia pienamente soddisfatto della qualità del cibo servito nelle mense scolastiche, secondo Coldiretti/Ixè. Il costo medio mensile per far mangiare i propri figli si aggira su una cifra superiore agli 80 euro.
Ancora più impattanti sulla salute delle giovani generazioni sono i distributori automatici. Secondo un’analisi di Aletheia su dati dell’Istituto superiore di sanità, la categoria di prodotto più presente nelle “macchinette” onnipresenti nelle scuole italiane sono gli snack dolci (nel 77% dei casi analizzati) davanti a snack salati (76%), mentre la presenza di yogurt o latte è appena del 2% e quella della frutta all’1%. Un fenomeno – rileva la Coldiretti – che mette a rischio la salute delle giovani generazioni e dinanzi al quale occorre intervenire subito. Proprio per sensibilizzare i ragazzi sui pericoli della cattiva alimentazione, le Donne Coldiretti hanno promosso il progetto Educazione alla campagna amica che ha coinvolto negli ultimi vent’anni circa 10 milioni di bambini.

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