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Retail - Il settore anticipa le nuove regole Ue sulla sostenibilità

where Milano when Gio, 12/06/2025 who roberto

Il “Report di sostenibilità 2025” curato da Federdistribuzione conferma un impegno più strutturato da parte delle imprese verso i temi ambientali e sociali. Il 94% è già al lavoro per adeguarsi agli standard previsti dalla Corporate sustainability reporting directive (Csrd).

Le imprese della distribuzionecoverreportsostenibilitasettorefederdistribuzione.png moderna non aspettano il 2028. Il 94% è già al lavoro per adeguarsi agli standard Esrs (European sustainability reporting standards) previsti dalla Corporate sustainability reporting directive (Csrd), la normativa europea che impone una rendicontazione più trasparente sulle performance ambientali, sociali e di governance. È quanto emerge dal “Report di sostenibilità di settore 2025” di Federdistribuzione, che fotografa un comparto in trasformazione (realizzato con il supporto di Altis Advisory, spin-off dell’università Cattolica del Sacro Cuore).
Nel merito, l’80% delle aziende prevede di pubblicare un bilancio di sostenibilità volontario già entro l’anno, mentre il 59% ha definito una strategia con obiettivi misurabili. La sostenibilità è ormai parte integrante della governance: il 71% ha incaricato figure specifiche con deleghe formali e il 47% ha un sistema di gestione dei rischi che include i fattori Esg (ambiente sociale e governance).
 
Efficienza energetica e riduzione delle emissioni
Tra il 2022 e il 2023, il comparto alimentare ha ridotto l’intensità energetica del 9% rispetto al fatturato e del 4% per metro quadro. Il retail specializzato segna un calo del 10% e del 7%, rispettivamente. Il 41% delle aziende ha abbattuto le emissioni di oltre il 10% negli ultimi tre anni, mentre l’88% ha adottato misure di efficienza energetica nei punti vendita. Cresce anche il monitoraggio delle emissioni.
 
Economia circolare, risorse e gender gap
Il 94% delle imprese ha una strategia per gli imballaggi, l’82% monitora i rifiuti e il 59% ha politiche strutturate per la gestione circolare. Il settore alimentare è attivo contro lo spreco: il 100% collabora con organizzazioni per la redistribuzione delle eccedenze e il 91% misura il peso delle donazioni.
Per quanto riguarda lavoro e parità di genere, il 41% delle aziende ha adottato policy per la tutela dei dipendenti, mentre il 35% include questi temi nel codice etico. Il 73% ha strumenti di ascolto e coinvolgimento, il 47% offre piani di welfare e il 71% monitora il gender pay gap, con iniziative per ridurlo nel tempo.
Il 71% delle imprese, inoltre, ha un codice di condotta per la supply chain e l’83% seleziona i fornitori in base a criteri di sostenibilità. Il 76% ha avviato collaborazioni Esg con i supplier. Sul fronte sociale, il 100% delle aziende ha attivato iniziative per le comunità locali, soprattutto in educazione (65%), salute, cultura e sport (59%) e ambiente (47%). Il 100% delle aziende, infine, raccoglie feedback dai consumatori e utilizza strumenti di verifica dei prodotti messi in vendita.
 
I commenti
“Le nostre imprese stanno integrando la sostenibilità nei modelli di business con lungimiranza e concretezza”, afferma Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione. “Il retail moderno ha una responsabilità sociale e ambientale, ma anche l’opportunità di orientare comportamenti virtuosi lungo tutta la filiera”.
Secondo Stella Gubelli, ceo di Altis, “la sostenibilità non è più un insieme di azioni, ma parte integrante della governance e delle strategie aziendali. La sfida ora è consolidare i progressi con un impegno costante e una visione strategica condivisa”.

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federdistribuzione