torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Ricerca. Italiani più green, ma la pandemia frena i comportamenti virtuosi

where Milano when Mer, 30/12/2020 who roberto

Più del 50% delle famiglie italiane si aspetta che le aziende commercializzino packaging riciclabili al 100% o prodotti con materiali alternativi alla plastica. Le Regioni più green sono Trentino, Friuli e Valle d’Aosta

La sostenibilità prende sempre piùapri-rubinetto.jpg piede tra gli Italiani ma, complici le oggettive difficoltà del momento, alcuni comportamenti virtuosi – soprattutto quelli più legati alla sfera della spesa – sono rimasti indietro. In alcuni casi, poi, l’onda verde è stata frenata anche dai costi. È quanto emerge dall’ultima ricerca di mercato realizzata da W-Mind per SodaStream Italia e finalizzata a comprendere come si sono evolute le priorità degli italiani da quando la pandemia è diventata, purtroppo, parte della nostra quotidianità. La ricerca è stata condotta su un panel di 1000 italiani che bevono acqua frizzante a casa, statisticamente rappresentativi della popolazione italiana.
 
Dall’indagine emerge che la protezione dell’ambiente per gli italiani rimane, nonostante la pandemia, in cima alle preoccupazioni. Infatti, Il 36% delle famiglie italiane non acquista più prodotti o servizi con un impatto negativo sull'ambiente o sulla società e il 30% evita merci con imballaggio in plastica, se esiste un'alternativa. Inoltre, più del 50% delle famiglie italiane si aspetta che le aziende commercializzino packaging riciclabili al 100% e/o prodotti con materiali alternativi alla plastica. Non tutte le abitudini green sono però più costose di quelle meno virtuose. L’acqua del sindaco è infatti assai più economica rispetto all’acqua in bottiglia, oltre a essere decisamente più “green” e rispettosa dell’ambiente. E su questo fronte gli italiani hanno ampi margini di miglioramento: nel panel intervistato solo nel 25% dei casi dichiara di consumare sia acqua frizzante in bottiglia che acqua del rubinetto, il restante 75% predilige l’acqua in bottiglia. L’Italia, infatti, è ancora il Paese in Europa con il più alto consumo di acqua in bottiglia. Ogni singolo cittadino ne beve più di 220 litri all’anno, per un totale di circa 11 miliardi di bottiglie, di queste ben l’84% è in plastica. Tutto questo si traduce nel consumo di 5,87 milioni di barili di petrolio in un solo anno.
 
Dalla ricerca condotta da SodaStream Italia si scopre quali sono le principali cause di questo consumo di acqua in bottiglie di plastica monouso: il 28% degli intervistati non si fida della qualità dell’acqua di rubinetto e il 14% sostiene di non apprezzare il gusto dell’acqua corrente nonostante si tratti di un prodotto sottoposto a controlli stringenti e costanti. A fare particolare impressione è inoltre il dato sui millennials che, pur non avendo riserve verso il gusto dell’acqua, sono convinti per il 33% che l’acqua di rubinetto sia di scarsa qualità, prediligendo quella in bottiglia. I dati però raccontano una realtà diversa: l’acqua di rubinetto viene infatti controllata più volte durante l’anno; inoltre, l’acqua di rubinetto è estremamente sicura in quanto potabilizzata attraverso un processo di clorazione finalizzato ad eliminare le contaminazioni batteriche a differenza di quella in bottiglia in plastica monouso che, se esposta ad agenti esterni non idonei, può perdere qualità. Infine, l’acqua corrente è evidentemente più economica e più rispettosa per l’ambiente, perché non implica il consumo di energia e materie prime per la produzione di materiali per imballaggio e l’inquinamento connesso al trasporto e allo stoccaggio.
 
L’Italia, comunque, non è unita su questo tema. Se ci sono intere zone che rispecchiano il sentimento di diffidenza di cui si è detto, ce ne sono altre particolarmente virtuose e con un vero animo green: al nord, dove complessivamente si utilizza di più l’acqua del rubinetto, troviamo in testa Friuli Venezia Giulia, Trentino e Valle d’Aosta che prediligono l’acqua di fonte per più del 50% degli intervistati e sono particolarmente attenti agli acquisti plastic free, seguiti in percentuali a poca distanza dalle altre regioni della zona. Al sud, invece, ad eccezione della Calabria dove il consumo di acqua del rubinetto è al 26% come in Lazio, nelle altre regioni è ancora piuttosto marginale; nonostante ciò alcune regioni come Molise, Basilicata e Sardegna si rivelano molto sensibili agli acquisti plastic free.

immagini
rubinetto
leggi anche: