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Ricerca: gli italiani sono attenti all’ambiente e preoccupati per la qualità dell’aria

where Milano when Gio, 05/03/2020 who roberto

Le ricerche, dal titolo “L’atteggiamento Green degli italiani” e “La sensibilità e la preoccupazione sul tema ambiente”, fanno parte del programma The Green Evolution di Vaillant

Il 95% del campione interpellato sostenibilita.jpgsi dichiara sensibile alle tematiche ambientali e il 41% degli intervistati considera molto o abbastanza “cattiva” la qualità dell’aria nel luogo di residenza. È quanto emerge da due nuove indagini a cura di Eumetra MR e commissionata da Vaillant sull’atteggiamento e sulla percezione degli italiani nei confronti della sostenibilità ambientale, con un particolare focus sulla qualità dell’aria, tema di grande attualità in Italia in un momento in cui i valori degli inquinanti continuano a sfiorare i limiti di legge in città.
Le ricerche, dal titolo “L’atteggiamento Green degli italiani” e “La sensibilità e la preoccupazione sul tema ambiente”, fanno parte del programma The Green Evolution di Vaillant, iniziativa focalizzata sull’impegno dell’azienda verso la salvaguardia del Pianeta, e segnano una nuova tappa in un percorso di ascolto e analisi dei comportamenti degli italiani che ha tra i suoi obiettivi quello di contribuire a diffondere stili di vita e di consumo sostenibili. Condotte su un campione nazionale rappresentativo, le due indagini raccolgono opinioni e giudizi in merito alla qualità dell’aria, misurano il livello di sensibilità verso il tema green e forniscono un quadro dei comportamenti nell’ambito degli investimenti in sistemi di riscaldamento domestico, del risparmio energetico e idrico, della raccolta dei rifiuti, dell’utilizzo della plastica e della propensione all’acquisto di marchi attenti all’ambiente.
Percezione della qualità dell’aria e aspettative
Il giudizio negativo in merito alla qualità dell’aria è maggiormente condiviso tra i giovani (18-24 anni), in particolare quelli con un più elevato grado di istruzione. Circa due terzi degli intervistati esprimono preoccupazione in merito ai livelli di inquinamento attualmente raggiunti, soprattutto nelle grandi città. Il tema suscita una forte attenzione da parte del pubblico, come dimostrato dalla percentuale (83%) di coloro che seguono con interesse le notizie sui valori di inquinamento registrati.
La ricerca evidenzia inoltre alcuni dati interessanti in merito all’opinione degli italiani rispetto alle responsabilità e al ruolo di attori pubblici e privati in tema di salvaguardia ambientale. Il 96% del campione, in particolare i giovani (25-34 anni) e coloro che vivono nei grandi centri urbani, ritiene che le aziende debbano impegnarsi a favore dell’ambiente. L’alta percentuale è probabilmente determinata anche dal fatto che, sempre secondo i dati emersi dal sondaggio, a fidarsi più dell’impegno delle aziende che del ruolo dei governi è il 72% degli intervistati. Le aspettative nei confronti di un contributo concreto da parte dei governi sono tuttavia elevate, lo dichiara il 40% del campione. In prospettiva, però, oltre i due terzi delle persone interpellate affermano che un ruolo più attivo da parte delle imprese sarebbe importante e auspicabile.                          
L’Indicatore Green
L’analisi “L’atteggiamento Green degli italiani” traccia un Indicatore Green da 0 a 100 punti. La fotografia che emerge dal sondaggio evidenzia quattro categorie all’interno del campione intervistato: No Green, Ordinary Green, Careful Green e Green Home & Careful Green. L’Indicatore Green calcolato da Eumetra MR sulla media nazionale degli italiani intervistati è di 58 punti su 100. I risultati dell’indagine mettono in rilievo un significativo divario tra il livello di attenzione dichiarata verso il tema della sostenibilità ambientale e i comportamenti realmente assunti dagli individui e dalle famiglie. Solo l’8% della popolazione interpellata appartiene al gruppo più virtuoso, il Green Home & Careful Green, che si distingue per la coerenza tra l’interesse dichiarato verso la salvaguardia del Pianeta, l’atteggiamento nei confronti delle principali aree di impatto sull’ambiente e le scelte operate nell’acquisto di dotazioni e sistemi green per il comfort domestico.
La percentuale più elevata del campione è rappresentata dal gruppo Careful Green, che costituisce il 38% della popolazione intervistata. Questo gruppo mostra un’inclinazione superiore alla media verso l’uso dei mezzi pubblici e il risparmio dell’acqua, un’attenzione particolare all’utilizzo limitato della plastica usa e getta e una propensione all’acquisto di prodotti e servizi che rispettano l’ambiente.  A solo un punto percentuale segue la categoria Ordinary Green, che con un 37% del campione rappresenta il secondo gruppo più consistente nell’indagine. Attenti quanto basta alle problematiche ambientali, gli italiani che appartengono a questa categoria adottano i comportamenti più comuni, come la raccolta differenziata e l’attenzione ai consumi energetici e del riscaldamento, ma non si impegnano nell’acquisto di prodotti o servizi meno impattanti. Maglia nera alla categoria No Green, che rappresenta il 17% della popolazione intervistata. Questo gruppo non mostra interesse verso i temi della sostenibilità né disponibilità a considerare un cambio di atteggiamento e assumere comportamenti volti alla salvaguardia dell’ambiente.
Riscaldamento, acqua ed energia: comportamenti virtuosi e non     
Analizzando i comportamenti delle quattro categorie definite all’interno del campione, le differenze risultano più o meno marcate a seconda degli ambiti sondati. Tenere sotto controllo la temperatura e non sprecare acqua sembrano essere comportamenti piuttosto diffusi tra i quattro gruppi, lo conferma la differenza non particolarmente significativa tra le risposte raccolte. Circa il 77% dei No Green dichiara di tenere il riscaldamento al minimo possibile e di contenere l’uso dell’acqua; il dato indica uno scarto di 18 punti in meno rispetto alla percentuale della medesima risposta da parte dei più attenti Green Home & Careful Green. La forbice tra i due gruppi si allarga leggermente (25%) nel caso dei comportamenti che riguardano l’utilizzo di lavastoviglie e lavapiatti. Il 73% dei No Green dichiara di avviare il lavaggio quando il carico è completo, rispetto al 98% dei Green Home & Careful Green. Decisamente maggiore risulta essere invece la differenza tra i No Green che usano gli elettrodomestici nelle fasce orarie in cui l’energia costa meno (41%) e i Careful Green (85%) che dichiarano altrettanto. Il divario (44%) sembrerebbe quindi indicare che la necessità di risparmio sui consumi possa non essere in questo caso la motivazione che induce la maggior parte degli intervistati a ridurre gli sprechi e ad assumere, in modo non intenzionale, atteggiamenti virtuosi.
Raccolta dei rifiuti e utilizzo della plastica, luci e ombre
Con una percentuale che varia tra il 96% (No Green) e il 99% (Green Home & Careful Green), praticamente tutti dichiarano di fare la raccolta differenziata dei rifiuti, un segno positivo che lascia sperare in una disposizione mentale ormai in parte acquisita. In effetti, i risultati del sondaggio condotto da Eumetra MR sembrano confermare i dati ISPRA, che mostrano un trend in costante crescita negli ultimi cinque anni (circa il 3% all’anno). Sorprende positivamente, in modo particolare, l’elevata percentuale di coloro (da un minimo dell’82% segnato dai No Green al 99% dei Green Home & Careful Green) che affermano di smaltire correttamente anche gli elettrodomestici, sia piccoli che grandi. L’utilizzo della plastica usa e getta registra invece una differenza di oltre 20 punti tra i meno virtuosi No Green (72%) e i più attenti Green Home & Careful Green (93%). E a proposito di plastica usa e getta, solo il 17% dei No Green e il 37% degli Ordinary Green dichiarano di bere abitualmente acqua del rubinetto o delle cassette dell’acqua, contro l’81% dei Green Home & Careful Green. Un dato che evidenzia l’utilizzo ancora molto elevato delle bottiglie di plastica.
Mobilità, i dati meno incoraggianti
La mobilità è uno dei fattori di maggior inquinamento atmosferico e acustico, così come la congestione delle strade, soprattutto di quelle urbane. Nonostante le autorità nazionali e locali cerchino di incoraggiare un atteggiamento più responsabile e sostenibile nell’uso di auto private e motocicli, la tendenza ad affidarsi ai mezzi di trasporto pubblici o a piattaforme di sharing è ancora estremamente limitata. Secondo quanto rilevato dalla ricerca, la percentuale degli intervistati che afferma di spostarsi abitualmente con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi è la più bassa in assoluto rispetto alle aree analizzate dal sondaggio per tutte e quattro le categorie, in particolare i No Green (16%) e gli Ordinary Green (32%).
 
Investire nella sostenibilità premia le aziende
L’indagine evidenzia infine la maggiore propensione degli intervistati all’acquisto di prodotti forniti da aziende considerate responsabili e attente alla sostenibilità sociale e ambientale, soprattutto da parte dei consumatori più virtuosi. L’80% dei Careful Green e l’85% dei Green Home & Careful Green affermano di voler comprare beni e servizi da marchi che rispettano l’ambiente, anche se più costosi. Dalla rilevazione emerge ad esempio che l’88% degli intervistati propensi ad acquistare i prodotti di Vaillant considera il brand estremamente attento all’ambiente. Tra i fattori che concorrono maggiormente alla scelta d’acquisto, il 55% è associato alla reputazione della marca, alla quale concorrono qualità e innovazione dell’offerta per un 29% e l’impegno in iniziative e prodotti green per il 26%.
“I risultati della ricerca ci confermano che i progetti e le iniziative realizzate da Vaillant nell’ambito del nostro programma di sostenibilità ambientale The Green Evolution rispondono alle aspettative di tutti i nostri stakeholder”, afferma Gherardo Magri, Amministratore Delegato di Vaillant Italia. “Essere protagonisti attivi del cambiamento è possibile, Vaillant si impegna nel raggiungere questo obiettivo con azioni concrete volte a ridurre la sua impronta di carbonio e le emissioni di gas serra prodotte dal riscaldamento domestico.”

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