torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

​Spreco di cibo. Per la Giornata Mondiale anti-spreco il decalogo Enea delle buone pratiche

where Roma when Ven, 03/02/2017 who redazione

In Europa sono in media 180 i kg di cibo pro-capite sprecati all’anno mentre ammontano a 164 chili l’anno in Italia, il che colloca il nostro paese al 7° posto nella classifica europea

Secondo la Fao, in Italia un anno di spreco alimentare potrebbe sfamare quasi 44 milioni e mezzo di persone. A livello mondiale i numeri sono altrettanto allarmanti: ogni anno più di un terzo della produzione mondiale di cibo si perde o si spreca lungo la filiera, circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti sprecati solo considerando la frazione.
Enea si è impegnata contro lo spreco alimentare con diverse iniziative, per “sfruttare al meglio quel giacimento di risorse preziose nascosto nella spazzatura”, come sottolineano gli esperti del dipartimento sostenibilità dell’agenzia: dalle buone pratiche sotto forma di decalogo alle nuove frontiere della ricerca con tecnologie e metodologie innovative.

In Europa sono in media 180 i kg di cibo pro-capite sprecati all’anno mentre ammontano a 164 chili l’anno in Italia, il che colloca il nostro paese al 7° posto nella classifica europea.
Secondo dati Enea, in Italia vengono gettati nel cassonetto circa 5,5 milioni di tonnellate di cibo l’anno, in pratica 42 chili di cibo a persona sotto forma di avanzi non riutilizzati e alimenti scaduti o andati a male, con un valore economico che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro all’anno. Di questi 42 chili, oltre 10 sono costituiti da verdure e prodotti ortofrutticoli per un totale di oltre 1,3 milioni di tonnellate.

Con i prodotti vegetali che gettiamo nella spazzatura, oltre a fitosanitari e nutraceutici, potremmo produrre 41 milioni di metri cubi di biometano, l’equivalente dell’energia necessaria per riscaldare 46mila appartamenti, con un risparmio di circa 2 milioni di tonnellate di CO2.

Ma non è tutto. I nostri scarti possono trasformarsi in cibi “Superfood” per mantenerci in forma, cosmetici, nuovi alimenti per la zootecnia, bioplastiche o energia sotto forma di biogas. Dagli scarti di uva e arance si ricavano poi polifenoli, pectine e fibre, utilizzabili in nutraceutica e cosmetica. Secondo l’Ue, entro il 2030 con il riciclo dei rifiuti al 70% e lo smaltimento in discarica al 5%, grazie all’economia circolare si possono creare 580 mila posti di lavoro e risparmi per le imprese pari all'8% del fatturato annuo.

Di seguito il decalogo, che può essere scaricato a questo link.

decalogo.png

immagini
Il decalogo Enea del cibo per la Giornata Mondiale anti-spreco
leggi anche: