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Studio, per le élite il cibo che mangiamo deve essere anche “etico”

where Toronto (Canada) when Gio, 10/01/2019 who roberto

Lo rivela uno studio dell'università di Toronto pubblicato sulla rivista Social Forces, secondo il quale chi si considera sia buongustaio che mangiatore etico ha uno status socio-economico più alto

Non solo deve essere ricercatocommercio-equo-solidale.jpg, ma anche prodotto “eticamente”, magari con il commercio equo e solidale, e da animali allevati all'aperto: sono alcune delle caratteristiche che deve avere il cibo, in particolare per chi gode di una posizione di lavoro, reddito e status più elevati. Ad evidenziarlo è uno studio dell'università di Toronto pubblicato sulla rivista Social Forces.

Alle persone dal reddito più elevato piacciono le cose sofisticate, come l'opera e l’alta cucina. Ma ora c'è un nuovo 'marchio di qualità' che assume importanza e punta sul verde e i vantaggi per l'ambiente. I ricercatori lo hanno verificato con un'indagine condotta tra oltre 800 clienti di alimentari a Toronto sulle loro scelte alimentari, dividendoli in quattro gruppi a seconda delle preferenze: buongustai, 'mangiatori etici', nessuno dei due, entrambi. Hanno anche raccolto informazioni sui loro guadagni, istruzione e lavoro, scoprendo che chi si considerava sia buongustaio che mangiatore etico aveva uno status socio-economico più alto.
 
Circa un quarto degli amanti della buona cucina guadagnava oltre 100mila dollari l'anno, e più del 40% tra i consumatori etici. Valori simili sono stati osservati anche per lavoro e istruzione. Chi invece non si considerava né buongustaio né consumatore etico, apparteneva allo status più basso.

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