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Tessile, arriva la responsabilità estesa del produttore per ridurre l’impatto ambientale

where Roma when Gio, 09/02/2023 who roberto

Lo schema di decreto ora in consultazione individua adempimenti nella filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa. Il Ministro Pichetto: “Obiettivo è affermare una nostra eccellenza, a tutela dell'ambiente e contro l'illegalità”

Per la filiera del tessile è in arrivoecotessili.png un provvedimento che istituisce la responsabilità estesa del produttore, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità dei prodotti e la riduzione degli impatti sull’ambiente. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministro delle Imprese e del “Made in Italy”, ha infatti predisposto uno schema di decreto che, in coerenza con la “Strategia nazionale per l’Economia circolare”, introduce alcune importanti novità per la filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa. Sul testo è stata avviata una consultazione degli stakeholder principali, che terminerà il 3 marzo.
 
La responsabilità estesa
Il regime di responsabilità estesa prevede che il produttore si faccia carico “del finanziamento e della organizzazione della raccolta, dell’avvio a preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti derivanti dai prodotti tessili”. Il produttore potrà adempiere agli obblighi mediante la costituzione di un sistema di gestione “in forma collettiva o individuale”. Lo stesso produttore assicura idonei mezzi finanziari e organizzativi per realizzare una “capillare rete di raccolta dei rifiuti tessili sul tutto il territorio nazionale”, attraverso i sistemi di gestione e in accordo con gli Enti d’ambito, così come “lo sviluppo di sistemi di raccolta selettivi per incrementare la qualità delle frazioni tessili”. Il versamento di un contributo ambientale, “non dovrà superare i costi necessari per fornire il servizio di gestione dei rifiuti in modo efficiente e dovrà favorire l’innovazione orientata verso modelli di economia circolare”.
 
L’ecoprogettazione
Tra gli obiettivi centrali del decreto c’è la sostenibilità del prodotto, nonché “una progettazione degli stessi e dei loro componenti volta a ridurre gli impatti ambientali e la generazione dei rifiuti”. Per questo, è chiesto al produttore di sviluppare, produrre, commercializzare prodotti “adatti al riutilizzo e alla riparazione, contenenti materiali riciclati, tecnicamente durevoli e facilmente riparabili”, internalizzando “i principi e i modelli economici improntati alla circolarità”.
Quali misure di “eco-progettazione”, sono citate l’impiego di fibre tessili e materiali naturali biocompatibili, l’eliminazione di componenti e sostanze pericolose anche con riferimento alle microplastiche rilasciate nell’ambiente, la riduzione di difetti di qualità che portino il consumatore a disfarsene, ma anche l’impiego di tecniche di mischia delle fibre e di tessuti che favoriscano adattabilità a usi multipli e riparabilità. Nel testo si fa inoltre riferimento alla ricerca, allo sviluppo e all’utilizzo di tecnologie avanzate per la cernita di fibre provenienti dal trattamento dei rifiuti e per il riciclaggio, così come a un sistema di “etichettatura digitale” che descriva caratteristiche e composizione fibrosa, indicando parti non tessili di origine animale.
Per raggiungere gli obiettivi fissati e per garantire il necessario coordinamento dell’attività di raccolta differenziata, viene inoltre istituito il CORIT, Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili, costituito da tutti i sistemi individuali e collettivi di gestione riconosciuti dal Ministero.

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