Toscana ed Emilia Romagna contro il dissesto idrogeologico
I presidenti delle due regioni, Eugenio Giani e Michele De Pascale, hanno firmato una lettera di intenti che si trasformerà in un protocollo d’azione con interventi concreti per il territorio, dalla mobilità alla ricerca energetica fino alla sicurezza ambientale. Il testo integrale
Sanità, ricerca e innovazione, l’Appenino e le aree interne, il turismo e i grandi eventi, la cultura, il digitale, le infrastrutture e la mobilità, il contrasto al dissesto idrogeologico ma anche la ricerca nell’ambito delle tecnologie energetiche innovative. Sono queste le aree tematiche oggetto della lettera d’intenti firmata a Firenze dai presidenti delle regioni Toscana ed Emilia Romagna, Eugenio Giani e Michele De Pascale, dalla quale scaturirà un Patto per dare una cornice stabile alle relazioni interregionali e rafforzare la collaborazione attiva tra regioni confinanti.
“Le nostre sono regioni gemelle”, ha commentato il presidente Giani. Aggiungendo: “Siamo l’Italia di mezzo e sono molto felice che il presidente De Pascale abbia accettato il mio invito. Tanti problemi delle nostre comunità possono essere affrontati insieme. L’Appennino non rappresenta una divisione ma un’unione, un ponte tra le nostre comunità per la loro valorizzazione turistica, culturale e per il mantenimento dei servizi”.
“Vogliamo lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità”, ha affermato il collega De Pascale. “Abbiamo bisogno di unire le nostre forze per affrontare con incisività le sfide più importanti che ci troviamo davanti. A partire dalla difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale. Tema centrale è poi l’integrazione e la connessione infrastrutturale tra i due territori, insieme al contrasto al dissesto idrogeologico, anche alla luce degli eventi alluvionali che hanno devastato ampie porzioni di territorio di entrambe le regioni, la cura e lo sviluppo dell’Appennino e delle aree montane”.
Ecco di seguito il testo del protocollo d’intesa.
“Lettera di intenti tra il presidente della regione Emilia Romagna - Michele de Pascale - e il presidente della Regione Toscana - Eugenio Giani.
Premesso che:
Le regioni Emilia Romagna e Toscana hanno espresso la volontà di dare una cornice stabile alle relazioni interregionali per continuare e rafforzare la collaborazione attiva tra regioni confinanti e con numerosi aspetti di omogeneità e interdipendenza, nell’ambito di un percorso che, avviato da molti anni, ha visto le due regioni cooperare attivamente su innumerevoli piani, specifici progetti e iniziative comuni;
Ai sensi dell’articolo 118 della Costituzione italiana, le regioni esercitano funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.
Si conviene quanto segue:
Le parti si impegnano a consolidare la collaborazione istituzionale negli ambiti di materie e sullo svolgimento di funzioni di comune interesse anche attraverso la stipula di specifici accordi attuativi che saranno approvati dai competenti organi delle due regioni:
Sanità
I servizi sanitari regionali di Emilia Romagna e Toscana rappresentano due eccellenze a vocazione pubblica e territoriale, ma le difficoltà crescenti causate dal sottofinanziamento a livello nazionale, li sta mettendo a serio rischio. Le due regioni si impegnano a mettere in campo una sinergia di azioni volte a proteggere e rafforzare i sistemi sanitari attraverso:
Il consolidamento delle cure e dell’assistenza territoriale;
La collaborazione tra i rispettivi centri di eccellenza in ambito ospedaliero;
La formazione, il reclutamento e la valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche;
La definizione di linee di innovazione negli ambiti strategici come emergenza/urgenza e telemedicina;
La promozione del rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale (Fsn) e la rimozione dei vincoli della spesa di personale, come previsto dai disegni di legge di iniziativa regionale approvati dalle rispettive assemblee legislative;
Il rafforzamento della posizione dei rispettivi sistemi territoriali, in ambito nazionale e comunitario, in materia di strategia della ricerca e dell’innovazione, dell’impresa e del lavoro.
Ricerca e innovazione
Entrambe le regioni si sono affermate a livello nazionale ed europeo nei settori dell’innovazione, della ricerca e delle tecnologie digitali, ed è obiettivo comune:
Promuovere e consolidare il posizionamento dei rispettivi sistemi territoriali in ambito nazionale e comunitario;
Valorizzare l’area del Brasimone e il suo Centro di ricerca, riferimento nazionale ed europeo nel campo dell’alta specializzazione scientifica sulle radiazioni ionizzanti e sulle tecnologie energetiche innovative, con il sostegno di Enea e in collaborazione con centri universitari di eccellenza come la Bologna business school e la Scuola superiore Sant’Anna.
Appennino e aree interne
La collaborazione per azioni comuni trova un terreno elettivo di particolare rilevanza nelle aree appenniniche e interne, nella direzione di:
Cooperare su politiche di coesione europea per le aree interne e montane;
Affrontare il rischio spopolamento e marginalizzazione con strategie comuni per servizi a famiglie e imprese e potenziando specifiche politiche di sviluppo con particolare riguardo al turismo e all’agricoltura;
Potenziare e mettere in rete la fruizione dei servizi scolastici ed educativi e delle infrastrutture, con particolare riferimento a quelle digitali e tecnologiche, di entrambe le regioni, per i comuni di confine della dorsale appenninica;
Valorizzare sotto il profilo ambientale ed economico il sistema dei Parchi regionali dell’Appennino, il parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello e i Parchi nazionali dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle Foreste Casentinesi.
Turismo e grandi eventi
Il turismo rappresenta per entrambe le regioni un settore di sviluppo economico centrale e un volano di promozione e attrazione preziosissimo. Anche in questo ambito sono diversi i campi di collaborazione:
Valorizzare ed integrare l’impiantistica della montagna per lo sviluppo del turismo bianco e verde;
Promuovere il turismo lento, i cammini, i giardini storici e la cultura;
Cooperare ai grandi eventi internazionali sportivi e culturali, favorendo un modello più diffuso e sostenibile, anche mettendo in sinergia l’impiantistica;
Rafforzare il rapporto e lo scambio di azioni di promozione territoriale delle rispettive aziende per la Promozione turistica regionale (Apt).
Cultura
Due regioni dal patrimonio artistico culturale unico di assoluta eccellenza, che già in diverse occasioni hanno avuto modo di consolidare in ambito culturale un’unità di intenti come ad esempio per il 700esimo anniversario della morte di Dante. Proseguendo su questo percorso di collaborazione, ci si pone l’obiettivo di:
Rafforzare il percorso di collaborazione, già avviato da diverso tempo, sul tema della memoria del Novecento, avviando una cooperazione volta alla valorizzazione del Cammino della memoria “Sant’Anna di Stazzema - Monte Sole”, che lega i due più tragici eccidi nazi-fascisti, e del Cammino della pace “Barbiana-Montesole”, che lega i luoghi di don Lorenzo Milani e don Giuseppe Dossetti, ampliando la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale e testimoniale del Novecento disseminato su questi itinerari;
Valorizzare il Cammino di San Romualdo nell’ottica del millenario della morte del santo nel 2027;
Collaborare per la digitalizzazione e messa in rete dell’Archivio Villani della Fondazione Alinari;
Definire una collaborazione istituzionalmente riconosciuta nell’ambito delle Imprese culturali e creative per condividere conoscenze, metodiche amministrative e progettuali, e attività di comunicazione e divulgazione.
Digitale
Le due regioni hanno già siglato un protocollo che mira a strutturare e rafforzare la cooperazione in materia di Ict e strategia digitale, con l’intento di:
rafforzare la rete a banda ultra-larga;
implementare i sistemi di cloud, analisi dati, intelligenza artificiale e delle applicazioni connesse ai big data;
promuovere iniziative che abbiano oggetto applicazioni e innovazione tecnologiche, IA, dati e servizi digitali, infrastrutture di telecomunicazione.
Infrastrutture e mobilità
Lo sviluppo sinergico dei due sistemi regionali passa naturalmente attraverso una forte integrazione e connessione infrastrutturale tra i due territori. In particolare:
nell’ambito ferroviario, promuovere le modalità più sostenibili di connessione tra i territori regionali e prevedere potenziamenti delle linee ferroviarie di collegamento come la Porrettana transappenninica, la Pontremolese, la Bologna – Prato, il collegamento diretto Ravenna – Faenza – Firenze, anche in coerenza con quanto sviluppato rispetto al “treno di Dante”, valutando la sperimentazione di tecnologie innovative;
sul versante stradale riveste particolare importanza la riqualificazione e messa in sicurezza dei principali itinerari di valico appenninico. Ha una rilevanza di carattere nazionale l’asse E45-E55;
Implementare un coordinamento in merito agli aspetti infrastrutturali e paesaggistici su entrambi i versanti del crinale appenninico rispetto all’installazione di impianti di energia rinnovabile.
Contrasto al dissesto idrogeologico
I tragici eventi alluvionali, che hanno devastato ampie porzioni di territorio di entrambe le regioni, hanno tracciato uno spartiacque nella pianificazione territoriale e nella gestione delle emergenze, mettendo in evidenza quanto sia importante una gestione più efficace e coordinata degli interventi e della realizzazione delle opere. In questo senso la collaborazione tra le Regioni rappresenta sicuramente un aspetto centrale, nell’ottica di lavorare sinergicamente alla messa in sicurezza del territorio confinante a rischio idrogeologico.
A tal fine le regioni Emilia Romagna e Toscana si impegnano in particolare a:
Costituire appositi gruppi di lavoro da dedicare allo sviluppo delle tematiche contenute nella presente lettera di intenti composti da responsabili e funzionari regionali appositamente individuati dai rispettivi Presidenti;
Definire un programma annuale o pluriennale di attività contenente la definizione degli obiettivi e dei risultati attesi;
Promuovere incontri periodici per monitorare l’avanzamento delle iniziative e per la promozione di altre attività e tematiche su cui sviluppare nuove attività.
Durata: la presente lettera di intenti ha validità tre anni dalla data di sottoscrizione e potrà essere rinnovata previo accordo tra le parti”.