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Assoambiente: grandi impianti per il riciclo e bandi separati per raccolta e smaltimento

where Roma when Mar, 20/02/2018 who redazione

Per il presidente Sancinelli, la raccolta è superiore al numero degli impianti per trattarla; “i piccoli costano troppo al contribuente”

robertosancinellifise.jpgSe vogliamo realmente che l’economia circolare si affermi, bisogna ragionare in termini industriali perché il riciclo è una produzione a basso valore aggiunto che necessita di grandi volumi, per avere economie di scala. Poi servono impianti avanzati tecnologicamente, con investimenti importanti. È in sintesi il ragionamento di Roberto Sancinelli, presidente di Fise Assoambiente, l'associazione delle imprese dei servizi ambientali, in una intervista all'ANSA.
 
Sancinelli è il proprietario della Montello, nell'omonimo paese in provincia di Bergamo. Una ex acciaieria che nel '96 l'imprenditore ha riconvertito in stabilimento per il riciclo di rifiuti organici e plastica, con un investimento di 300 milioni di euro in vent'anni. Oggi tratta 600.000 tonnellate all'anno di organico e 200.000 di plastica, e dà da lavorare a 660 persone (erano 320 quando era un'acciaieria). Nel 2017 la Montello ha fatturato 125 milioni di euro.

"Oggi la raccolta differenziata cresce più degli impianti che possono trattarla - spiega il presidente di Assoambiente -. Serve una legislazione che consenta alla materia prima da riciclo di essere utilizzata per prodotti per i quali oggi non è ammessa (e non si capisce perché), come i contenitori per alimenti. L'industria dell'auto potrebbe usare la plastica riciclata per le imbottiture dei sedili. Ma si dovrebbe imporlo per legge".

Per Sancinelli "i piccoli impianti di compostaggio di singole comunità non possono garantire quei volumi e quegli investimenti che rendono la produzione profittevole. Quindi, alla fine gli impianti devono essere pagati dai cittadini, con tariffe di smaltimento più alte".

Altro punto dolente è quello degli appalti dei Comuni, che mettono insieme raccolta e smaltimento. "I Comuni ora fanno i bandi per tutti e due insieme. è sbagliato", commenta. Per il presidente di Assoambiente, chi si occupa di igiene urbana non necessariamente è in grado di riciclare in modo ecologico ed economico: spesso si limita a riciclare male e a costi elevati per i contribuenti. Suddividendo il servizio, si potrebbe dare lo smaltimento a chi fa le migliori condizioni".

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