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​Chimica verde, presentati per la prima volta a Cremona i contenitori da bioplastiche

where Cremona when Lun, 02/03/2015 who michele

I prodotti sono stati presentati nell'ambito dei tre Saloni contemporanei dedicati alla bioeconomia: BioEnergy Italy, Green Chemistry Conference and Exhibition e Food Waste Management Conference

Il primo set completo di contenitori per la cosmesi che comprendeva flaconi, vasetti e tubetti, tutti realizzati con bioplastiche,  è stato presentato a Cremona in occasione del Salone Green Chemistry Conference and Exhibition. Anche le etichette sono realizzate in bioplastica 100% di origine vegetale, così come l’adesivo. Creme e detergenti naturali, mercato nel quale il nostro Paese è un già un riconosciuto attore internazionale, hanno così trovato il loro complemento in linea con le indicazioni della Comunità Europea sulla riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi nei vari comparti industriali.

Una soluzione bio alternativa al polistirolo - “Il progetto - spiega Marco Benedetti di Green Evolution - è frutto di un’idea della coop. Green Evolution, start up di Bolzano specializzata nella ricerca di soluzioni eco-compatibili per prodotti destinati al mass-market, che nel corso dell’anno 2014-2015 si è già distinta per aver presentato nel settore dell’ittica e ora dell’agroalimentare, una soluzione alternativa al polistirolo realizzata con tecnologia olandese a base di polypla, un biopolimero ottenuto da amidi vegetali. I materiali utilizzati sono privi di ftalati, bisfenoli e altri additivi tossici a volte contenuti nelle plastiche tradizionali. Un' alternativa altrettanto sicura e igienica al vetro, più leggera e, come il vetro, integralmente riciclabile.”

Scarti agricoli come materie prime - I biopolimeri impiegati sono derivati da scarti di lavorazione agricola come canna da zucchero e mais, ma anche cellulosa, come gli acetati. Per poter essere lavorati dall’industria della plastica, alcuni bio-polimeri sono stati mescolati creando bio-compositi a base biologica, termoresistenti e termoformabili nelle stesse macchine da stampa altrimenti utilizzati per le plastiche tradizionali. I biopolimeri utilizzati provengono da Nord America, Asia e Europa e le etichette adesive dall’Italia, che si conferma comunque un Paese all’avanguardia nel settore delle bioplastiche.

Il progetto ha già raccolto l’attenzione di molte aziende produttrici di biocosmesi, centri benessere specializzati in Italia e all’estero ed è stato approvato dall’associazione nazionale Chimica Verde Bionet. Le prime linee di prodotto cosmetico realizzate grazie al progetto di Green Evolution saranno disponibili sul mercato già nel corso del 2015.

La produzione di contenitori che utilizzano plastiche ottenute da coltivazioni agricole come canna da zucchero o mais o barbabietole contribuiscono ad assorbire molta CO2 rispetto alle plastiche di origine sintetica. Per produrre polietilene biobased per ogni tonnellata di prodotto si contribuisce a rimuovere 2,5 tonnellate di CO2 dall’atmosfera grazie all’azione di pulizia dell’aria delle piante. “Per la produzione di Pla (acido polilattico) - dice Benedetti - si emettono in atmosfera per ogni T prodotta 300 kg di CO2 contro i 1940 kg di polipropilene e 3230 kg di poliestere, rispettivamente il 646% e 1076% in più del pla (fonte Natureworks). In termini di consumo di fonte fossile la produzione di pla è 3 volte inferiore a quella del polipropilene e 3,5 volte inferiore al poliestere.”
 
 

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