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La Commissione fa scuola ai Paesi ritardatari sul riciclo dei rifiuti. Incontro a Bruxelles

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 26/03/2013 who roberto

L’obiettivo è di contribuire a ottimizzare le politiche nazionali di gestione dei rifiuti con tabelle di marcia personalizzate e raccomandazioni pratiche incentrate su un’efficace applicazione della legislazione UE in materia. Sono intervenute al seminario la Bulgaria, la Repubblica ceca, l’Estonia, la Grecia, l’Italia, la Lituania, la Lettonia, la Polonia, la Romania e la Slovacchia

Ogni cittadino europeo produce ogni anno oltre 500 chili di rifiuti urbani, di cui un terzo finisce direttamente in discarica. Mentre alcuni Stati membri gestiscono in maniera produttiva queste risorse ricorrendo al riciclaggio o al compostaggio di circa il 60% dei rifiuti urbani, altri Stati membri non sono altrettanto virtuosi.
E’ quanto emerso da un seminario organizzato a Bruxelles a cui ha partecipato il Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik. L’incontro era volto a sostenere gli Stati membri più in ritardo nella gestione sostenibile dei rifiuti. L’obiettivo è di contribuire a ottimizzare le politiche nazionali di gestione dei rifiuti con tabelle di marcia personalizzate e raccomandazioni pratiche incentrate su un’efficace applicazione della legislazione Ue in materia. Sono intervenute al seminario Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Grecia, Italia, Lituania,  Lettonia, Polonia, Romania e Slovacchia. L’agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha inoltre pubblicato un’analisi approfondita dei traguardi raggiunti negli ultimi decenni nel quadro delle politiche di gestione dei rifiuti dell’Ue.
Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “Numerosi Stati membri ricorrono ancora troppo allo smaltimento nelle discariche nonostante il nostro impegno a favore di un’Europa più efficiente sotto il profilo delle risorse. L’interramento dei rifiuti comporta un ingente spreco di materiali di grande valore. Un’occasione mancata per creare nuovi posti di lavoro, far crescere la nostra economia e ridurre gli impatti dei rifiuti sulla salute umana. Nel contesto economico attuale dobbiamo trovare soluzioni che ci consentano di migliorare la gestione dei rifiuti e di sfruttarli per creare occupazione alleviando la pressione sulle risorse naturali.”
Nonostante i progressi significativi raggiunti in tutta l’UE nella gestione dei rifiuti e nell’applicazione della legislazione in materia, in molti Stati membri, è necessario andare oltre. Le tabelle di marcia evidenziano la necessità di usare strumenti economici per migliorare la gestione dei rifiuti urbani, per esempio con tasse e divieti relativi allo smaltimento in discarica e all’incenerimento, sistemi di responsabilità del produttore e incentivi per la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti ( come i sistemi che adottano il principio del “paghi quanto butti”). Le tabelle di marcia raccomandano inoltre di puntare sul miglioramento del monitoraggio e delle statistiche, sull’incremento del tasso di raccolta differenziata, su una migliore governance, sull’aggiornamento delle strategie di gestione dei rifiuti e su misure volte a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini.
Nei documenti si indica inoltre che gli investimenti futuri nella gestione dei rifiuti dovrebbero dare priorità alla prevenzione, al riutilizzo, al riciclaggio e al compostaggio, ossia le opzioni più accreditate nella gerarchia dei rifiuti stabilita nel quadro della direttiva quadro sui rifiuti. La raccomandazione tiene conto del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014 - 2020, che introduce condizioni ex ante nel contesto dei fondi strutturali dell’UE in base a cui i progetti da finanziare devono essere in linea con la gerarchia dei rifiuti e aiutare gli Stati membri a rispettare gli obiettivi giuridicamente vincolanti dell’UE, come l’obiettivo di un tasso di riciclaggio del 50% per i rifiuti urbani.

Per le tabelle di marcia specifiche per paese, vai qui

Per l'Environmental data centre on waste (centro dati sui rifiuti) di Eurostat, vai qui

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