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Emergenza rifiuti a Roma – Il Tar del Lazio sospende il decreto Clini. La replica: “Faremo ricorso al Consiglio di stato”

where Roma when Mar, 12/02/2013 who roberto

Il giudice amministrativo ha bloccato il provvedimento che ha permesso al commissario per l’emergenza rifiuti di individuare quattro impianti dove destinare la spazzatura capitolina. Il ministro dell’Ambiente parla di “decisione incomprensibile”, ricordando che i Noe hanno attestato che le discariche romane sono insufficienti

Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto del ministro dell’Ambiente, Cooardo Clini, che ha permesso al commissario per l’emergenza rifiuti di individuare quattro impianti dove destinare la spazzatura di Roma. Gli impianti, che secondo il piano dovevano ricevere i rifiuti della capitale evitando così l’emergenza, sono quelli di Albano Laziale (Roma), Viterbo, Colfelice e Castelforte (Latina).
In ottemperanza al decreto del ministro, il 15 gennaio scorso il commissario Goffredo Sottile aveva così individuato i quattro siti per trattare i rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampino e del Vaticano.
Immediata la reazione di Clini che parla di “decisione incomprensibile”, ricordando che i carabinieri del Noe – il Nucleo operativo ecologico – hanno già attestato che gli impianti della provincia di Roma sono insufficienti. “Il rischio dell’emergenza rifiuti a Roma – si legge in una nota ministeriale – è stato notificato a partire dal decreto del 22 luglio 2011, ed è singolare che il Tar non se ne sia accorto”. “I dati sono chiari e pubblici – prosegue il ministro. – Ora l’unica possibilità che Roma sia autosufficiente, come ritiene il Tar, sta nella continuazione del conferimento di rifiuti non trattati a Malagrotta”. “Non posso credere – conclude Clini – che il giudice amministrativo di primo grado abbia consapevolmente deliberato di proseguire in una pratica sanzionata da una procedura di infrazione comunitaria e contraria alla legge”.
Sulla stessa linea del governo anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “La decisione dei giudici amministrativi del Tar, che sospende il decreto ministeriale con il quale si imponeva il trattamento dei rifiuti a Colfelice, rappresenta motivo di grande preoccupazione per l’amministrazione capitolina”, ha detto il primo cittadino.
La storia dell’emergenza secondo Clini – Il ministero dell’Ambiente ha così riassunto tutta la vicenda dell’emergenza rifiuti a Roma: “La Commissione europea ha aperto nel 2011 (2011/4021) una pesante procedura di infrazione contro l’Italia a causa del conferimento nella discarica di Malagrotta di rifiuti urbani indifferenziati. Per evitare il conferimento di rifiuti non trattati, il ministero dell’Ambiente ha promosso due azioni principali: l’incremento della raccolta differenziata e del recupero dei rifiuti urbani, al fine di raggiungere entro due anni gli obiettivi stabiliti dalla legge (65%), con la sottoscrizione del Patto per Roma, firmato in data 4 agosto 2012 dalla regione Lazio, dalla provincia e dal comune di Roma; la piena utilizzazione degli impianti nel Lazio per il trattamento meccanico biologico (Tmb) e per il recupero energetico dei rifiuti, con il decreto del 7 gennaio 2013 in attuazione della legge 228 del 2012 (legge di stabilità). Entrambe le iniziative sono finalizzate a fronteggiare la situazione di grave criticità nella gestione dei rifiuti urbani nella provincia di Roma, richiamata dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 22 luglio 2011, e dalla legge 228 del 2012. Il decreto del 7 gennaio 2013 ha individuato gli impianti di Tmb e quelli per la valorizzazione energetica dei rifiuti utilizzabili sulla base della capacità residua comunicata ufficialmente dalla regione Lazio il 24 dicembre 2012.
Successivamente, a causa della contestazione dei dati della regione da parte delle province di Frosinone, Latina e Viterbo, il ministro dell’Ambiente ha disposto un accertamento da parte del Noe per accertare l’effettiva capacità degli impianti edil loro funzionamento. Con un rapporto del primo febbraio 2013, i carabinieri hanno comunicato che nel 2012 la capacità dei Tmb di Roma è pari a 935mila tonnellate l’anno. Considerando il volume totale dei rifiuti della capitale (depurato del 30% di raccolta differenziata), la quantità da trattare risulta pari ad almeno 1.400.000 tonnellate l’anno, ovvero oltre 450mila tonnellate in eccesso rispetto alla capacità degli impianti della provincia di Roma.
Il pieno impiego della capacità residua di tutti gli impianti Tmb della regione, a partire da quello di Colfelice che da solo potrebbe coprire oltre il 35% del fabbisogno, con una capacità residua di 169.986 tonnellate annue, è essenziale per far fronte all’emergenza. E la combinazione della raccolta differenziata con il trattamento nei Tmb dei rifiuti indifferenziati consentirà – è la posizione del ministero – sia l’eliminazione di rifiuti non trattati sia la drastica progressiva riduzione della quantità di quelli da conferire in discarica, con il contestuale avvio della definitiva chiusura di Malagrotta”.

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