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FACE, la tassa sul carbonio europea è una misura dannosa, se applicata all’alluminio primario

where Milano when Mar, 30/11/2021 who roberto

Secondo la federazione Trasformatori Europei Alluminio, la proposta CBAM ignora il fatto che l’industria dell’alluminio è costituita da due sottosettori principali e distinti

“L’alluminio primario grezzo non alluminio.jpgpuò essere inserito nell’ambito del CBAM (Carbon Boarder Adjusted Mechanism, cioè la tassa sul carbonio europea, o meglio il meccanismo di adeguamento delle emissioni importate, n.d.r.) perché così come proposta la misura non aiuta la decarbonizzazione e soprattutto non protegge, ma anzi danneggia, la nostra industria”. Lo ha detto Mario Conserva, segretario generale di FACE, la Federazione che rappresenta i trasformatori e gli utilizzatori di alluminio in Europa, nell’ambito della consultazione dell’Unione Europea in materia CBAM e ribadito durante l'evento di Piazza delle Fonderie promosso da Metef a Mecspe di Bologna.

Due sottosettori distinti
Secondo la federazione, infatti, la proposta CBAM ignora il fatto cruciale che la nostra industria è costituita da due sottosettori principali e distinti: quello dei produttori/fonderie di alluminio primario e riciclato e quello dei trasformatori di alluminio a valle, che si sono sviluppati negli ultimi 30 anni in modo diverso. A causa dei crescenti costi dell'energia e del lavoro, le fonderie dell'UE hanno trasferito la produzione di alluminio primario in paesi terzi e oggi l'UE soddisfa solo il 25 % della sua domanda, rendendo tutti i trasformatori dell'UE completamente dipendenti dalle importazioni.
“Il settore dell’alluminio a valle europeo - dice Conserva - è in grado di soddisfare la crescente domanda. Ma l'UE mantiene ancora la struttura tariffaria di importazione economicamente assurda del 3-4-6 % sull'alluminio primario che, oltre a non aiutare questo settore, mette in difficoltà le PMI a valle, che impiegano oltre il 90% della forza lavoro dell'industria dell'alluminio dell'UE”.

Un’immediata sospensione
La soluzione secondo FACE è dunque quella di ottenere “l'immediata sospensione permanente dei dazi all'importazione dell'UE sull’alluminio primario. L'assegnazione gratuita di quote e compensazioni dei costi energetici indiretti - spiega Conserva - sarebbero una misura ambientale e di competitività molto migliore”. “Nelle attuali condizioni, invece - conclude il segretario generale della Federazione - non solo permane il problema daziario, ma anche l’applicazione della CBAM sarebbe nociva se applicata all’alluminio primario greggio. Il CBAM, infatti, potrebbe essere accettabile a condizione che si applichi ai semilavorati o ai prodotti finiti a valle nel pieno rispetto delle norme dell'OMC. Tale requisito include la copertura solo dei prodotti a valle che sono soggetti ai costi ETS effettivi e la copertura delle emissioni indirette, ovvero la cattura dell'impronta effettiva dei gas a effetto serra”.

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