Gifco, l’aumento dei costi della materia prima mette in difficolta il settore del cartone ondulato
Cesena
Mar, 08/10/2013
michele
In meno di un anno la carta ha consolidato incrementi di prezzo che superano il 15%
L’aumento dei costi della materia prima, cresciuta notevolmente negli ultimi anni, sta mettendo in seria difficoltà le imprese del settore del cartone ondulato, creando forti tensioni nel mercato dell’imballaggio. A lanciare l’allarme è Gifco. Il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato, con 4 miliardi di euro di fatturato, oltre 15mila addetti e più di 3,1 milioni di tonnellate di cartone ondulato prodotte nel 2012 dalle imprese associate è, come associazione, il secondo produttore di cartone ondulato a livello europeo.
“In un contesto generale in cui l'intero sistema produttivo italiano continua ad essere segnato dalla crisi economica e dei consumi - rileva il presidente del gruppo Piero Attoma - il nostro comparto tiene, registrando contrazioni di volumi appena negative e performance migliori rispetto a quelle di altre filiere. Tuttavia ci preoccupa il crescente aumento del costo della materia prima, che sembra destinato a durare nel tempo. Secondo i dati a nostra disposizione, tutte le tipologie di carta per ondulatori negli ultimi mesi hanno subito rincari: in meno di un anno la carta ha consolidato incrementi di prezzo che superano il 15%. Il timore è che questo aumento dei costi di produzione, difficile da recuperare per via di un mercato e un’economia nazionale deboli, possa danneggiare uno dei pochi settori in Italia che riesce ancora a mantenersi stabile e a garantire occupazione”.
“Nell’ultimo periodo - sottolinea Attoma - si sta assistendo anche a un contingentamento della carta proveniente dall’estero: i principali produttori stranieri di carta stanno concentrando le vendite su mercati del Nord Europa, lasciando così ridotti i quantitativi a disposizione dell’Italia. Il calo dell’offerta sul mercato nazionale sta generando un ulteriore aumento del costo della carta proveniente dall’estero e una maggiore domanda per la materia prima di provenienza nazionale, con un relativo incremento dei costi anche di quest’ultima”.
