Imballo biodegradabile. Ecco il progetto Ue da 8,5 milioni con UniTs e Novamont
Il progetto Be-Up intende sviluppare metodi pionieristici per la sintesi e processamento industriale (estrusione, stampaggio a iniezione e termoformatura) di poliesteri ottenuti con materie prime a base biologica.
L’Europa cerca
di realizzare nuovi polimeri rinnovabili per la produzione e uso di packaging biodegradabile. Lo fa con un nuovo progetto di ricerca finanziato con 8,5 milioni di euro dal programma Horizon Europe “Be-Up”, in cui sono coinvolti per parte italiana l’Università di Trieste. Coordinato da Itene (Spagna), Be-Up riunisce un consorzio di 17 organizzazioni private e pubbliche da 9 Paesi con diverse aziende di settore tra cui la nostra Novamont, ma anche Particula, Hybrid Catalysis, Isotech, Aptar Group, Imerys, Innotech (Grupo Lantero) e i laboratori Polinivo, Normec, Cebimat, Ftpo e Idener. European Bioplastics e il cluster di competitività Polymeris garantiranno l'amplificazione dei risultati di Be-Up con il sostegno dell’associazione spagnola per la standardizzazione (Une).
Di che si tratta
In dettaglio, il progetto Be-Up – leggiamo sul portale https://portale.units.it/it/notizie/packaging-biodegradabile-partito-il-progetto-be-units-unico-ateneo-italiano-coinvolto dell’Università - intende sviluppare metodi pionieristici per la sintesi e processamento industriale (estrusione, stampaggio a iniezione e termoformatura) di poliesteri ottenuti con materie prime a base biologica. Be-Up utilizzerà bio-catalizzatori e additivi sostenibili ma integrerà anche strumenti avanzati di modellazione digitale multi-oggetto in modo da raggiungere contemporaneamente alte prestazioni tecniche, sostenibilità e biodegradabilità dei polimeri.
Il lavoro di Trieste
Il dipartimento di scienze chimiche e farmaceutiche dell’Università di Trieste è coinvolto nel progetto con un team multidisciplinare che integra biocatalisi (docente Lucia Gardossi), chimica computazionale (docente Emanuele Carosati) e spettroscopia (docente Fioretta Asaro). La ricerca viene portata avanti grazie a un finanziamento di circa 330mila euro per quattro anni, che ha permesso l’avvio di un contratto di ricerca e di una borsa di dottorato. Una posizione verrà aperta nel 2026.
Atossici in mare
Negli ultimi anni il team di Unitrieste ha progettato e sintetizzato enzimaticamente nuovi poliesteri a base biologica che, grazie alla collaborazione con il gruppo di ecologia guidato da Monia Renzi del dipartimento di scienze della vita di Unitrieste, hanno anche posto le basi per la realizzazione di test rapidi in grado di valutare l’ecotossicità e la biodegradabilità marina dei poliesteri.
Questi studi aprono nuove prospettive per la progettazione razionale di polimeri sostenibili per l’ambiente e dimostrano l’importanza delle collaborazioni multidisciplinari per la soluzione delle complesse sfide ambientali che la scienza si trova ad affrontare. Risultati che hanno portato alla partecipazione al progetto Be-Up e ottenuti grazie a due finanziamenti Marie Skłodowska-Curie (Renecopol e Interfaces) e tramite Pnrr - NextGenerationEU (Icsc—Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data and Quantum Computing).
I prototipi
Al termine di Be.Up saranno realizzati prototipi di imballaggio con un livello elevato di maturità tecnologica (TRL7) in modo da convalidare i materiali sviluppati. La loro biodegradabilità sarà valutata in vari scenari di fine vita, che includono sia ambienti naturali aperti che condizioni controllate, ed il team di Unitrieste svilupperà modelli computazionali capaci di correlare la struttura dei polimeri alla loro biodegradabilità marina. Questo approccio, basato su dati concreti, contribuirà a migliorare le conoscenze su cui si basano le normative europee, sosterrà la competitività industriale e accelererà la transizione verso una bioeconomia realmente circolare, fornendo un contributo diretto a diversi piani d'azione e strategie europee, come la strategia sulla plastica, la direttiva sulla plastica monouso, il piano d'azione per l'economia circolare e il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti.





