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Gli italiani s’indignano per l’abbandono di rifiuti ma sbagliano a separarli

where Milano when Mar, 28/10/2025 who roberto

Le analisi di Erion e Ipsos Doxa. L'87% degli italiani considera gravissimo l'abbandono dei rifiuti, ma il 70% pensa di fare la cosa giusta quando getta erroneamente quelli differenziabili. Il caso dei mozziconi di sigaretta. Pile scariche, borsette e scarpe tra gli errori più ricorrenti.

Italiani, strana gente. L'87% dellaerion.jpg popolazione considera gravissimo l'abbandono dei rifiuti, ma il 70% di chi getta per errore i rifiuti riciclabili nel sacco nero dell’immondizia irriciclabile dichiara di farlo perché crede che sia giusto fare così. Infatti, gli errori più comuni si verificano con gli oggetti di cui ci si vuole liberare, ma che non si sa dove buttare.
Sul podio ci sono i rifiuti del segmento tessole-abbigliamento (stracci 41%, scarpe 27% e borse 23%), seguito dai piccoli Raee (spazzolino elettrico 21%, caricabatterie 13%) e dai rifiuti di imballaggi (12%). È questo il quadro che emerge dall'indagine demoscopica realizzata per Erion da Ipsos Doxa Italia, indagine che mappa gli impatti della comunicazione sui comportamenti dei cittadini in materia di rifiuti, e dallo studio tecnico-scientifico realizzato da Erion che indaga quali materiali riciclabili finiscano invece nei rifiuti urbani indifferenziati.
I risultati in entrambe le indagini fotografano un'Italia non abbastanza informata ma decisamente poco reattiva, e dai quali emerge con evidenza la necessità di sviluppare un modello integrato, capace di unire infrastrutture più capillari a una comunicazione che si traduca in una conoscenza operativa da parte dei cittadini.
I risultati dei due studi sono stati illustrati durante l'evento organizzato da Erion al Museo dell'Ara Pacis di Roma in occasione dell'International E-Waste Day il 14 ottobre scorso.
 
Italiani poco informati
"I risultati ci mostrano che il cittadino è un alleato che chiede condizioni abilitanti per fare una corretta raccolta differenziata - ha sottolineato Andrea Fluttero, presidente Erion Compliance Organization. - È necessario aumentare la conoscenza operativa e ridurre la sfiducia del cittadino nel sistema, oltre a sviluppare tecnologie e soluzioni di mercato per gestire nel modo migliore le sfide della circolarità. Servono infrastrutture vicine e visibili, campagne mirate e ripetute che chiudano sempre con indicazioni concrete. La comunicazione non si limita a informare: abilita il gesto corretto, riduce gli errori e rafforza il senso civico".
I cittadini hanno un'elevata conoscenza dell'obbligo di raccolta differenziata: il 92% per le batterie esauste, l'86% per i Raee, il 77% per i rifiuti di Imballaggi, il 71% per i rifiuti tessili. Tuttavia, a conferma del divario tra conoscenza e azione, ogni anno in Italia vengono gettate nell'indifferenziata ancora 0,12 chili per abitante di pile scariche (rispetto ai 0,06 chili raccolti dal canale ufficiale), 1,98 chili di piccoli Raee (contro 1,34 chili) e 17 chili di rifiuti tessili (rispetto ai 2,74 chili per abitante nel canale ufficiale). Per quanto riguarda gli imballaggi, i diversi campionamenti hanno fornito risultati troppo variabili.
 
Le soluzioni auspicate
Gli italiani chiedono soluzioni semplici e vicine, affinché la raccolta possa avvenire lungo i percorsi di vita quotidiana: per i Raee, il 40% apprezza di poterli lasciare nei negozi senza obbligo di acquisto di un'apparecchiatura equivalente (ritiro 'uno contro zero'); per le batterie esauste preferiscono i contenitori nei supermercati (49%); per il tessile, i luoghi dello shopping sono i più graditi, come i centri commerciali (30%), i supermercati (26%) e i negozi (26%).
L'isola ecologica resta utile per gli ingombranti e i conferimenti programmati, ma per i piccoli rifiuti mostra limiti pratici. Infatti, il 49% degli intervistati vorrebbe orari più estesi, e il viaggio dedicato (tempo medio 13 minuti) risulta inadatto per rifiuti piccoli. Quasi un italiano su due preferirebbe una soluzione intermedia tra struttura fissa e iper-prossimità: la raccolta itinerante a cadenza quindicinale. Meno prioritarie soluzioni come uffici postali o comunali (24%) e scuole (10%), ma evidenziano la possibilità di sfruttare luoghi già frequentati.
 
Praticità e comunicazione
All'incirca nove italiani su dieci sanno che i mozziconi di sigaretta inquinano, eppure l'85% osserva che gettarli a terra è ancora un gesto molto frequente, quasi normale. La principale ragione è la praticità del gesto (35%), mentre solo il 23% ritiene che la situazione sia migliorata negli ultimi dieci anni. Anche in questo caso c'è un appello, da parte dei cittadini, per avere a disposizione contenitori specifici in luoghi strategici e posacenere tascabili (55%), e ricevere una maggiore informazione (30%) sulla presenza dei posacenere, così da facilitare l'adozione del comportamento corretto.
L'indagine ha rilevato che, relativamente all'impatto del messaggio sui cittadini, la televisione resta l'asse portante nazionale tra i mezzi di comunicazione.
"Questa ricerca offre una bussola per decidere: città per città, filiera per filiera, sappiamo dove intervenire, con quali messaggi e quali servizi - dichiara Nando Pagnoncelli, sondaggista italiano e presidente di Ipsos Doxa Italia. - È un invito a un patto operativo tra consorzi e istituzioni: standard di prossimità, trasparenza dei risultati e campagne chiare e frequenti. Non un costo, ma un investimento con ritorni misurabili in conoscenza, fiducia e qualità dei conferimenti".

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