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Macchine per packaging: mercato estero debole, ma cresce l’Italia

where Milano when Lun, 04/07/2016 who michele

Lo evidenziano i dati di UCIMA. Il volume d’affari è di oltre 6 miliardi di euro. Frenano Brasile, Cina e Russia

Nel 2015 il fatturato dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio, secondo i dati del Centro studi Ucima, si è fermato a 6.197 milioni di euro, livello pressoché analogo a quello del 2014, a causa del consolidamento delle vendite all’estero, pari l’anno corso a 5 miliardi di euro (-0,9% in volume), imputabile principalmente al brusco rallentamento registrato in alcuni importanti mercati quali Brasile, Cina e Russia. ”Nei primi tre mesi del 2016 è proseguita la frenata in alcuni importanti mercati di sbocco delle nostre tecnologie - dichiara il neo Presidente di Ucima, Enrico Aureli. Tali cali diffusi, solo in parte compensati da buone performance in altri Paesi, hanno determinato una flessione del 10% nel nostro export". “Risulta però in crescita la raccolta ordini nei primi quattro mesi dell’anno - continua Aureli -. Siamo pertanto fiduciosi di riuscire a migliorare i risultati raggiunti a fine 2015". enrico-aureli-ucima.jpg

La contrazione dell’export registrata l’anno scorso è stata quasi completamente assorbita dalla crescita delle vendite sul mercato interno (+1,9%), pari a 1.194 milioni, in particolare nei settori dell’industria farmaceutica (+23,3%) e delle applicazioni diverse (settore denominato “Altro”, +7,6%), mentre gli acquisti dell’industria alimentare sono cresciuti di un magro +0,4%. Il settore food resta in ogni caso il mercato principale per le vendite domestiche, generando un fatturato di 434 milioni di euro, seguito dal beverage con 276 milioni e dal farmaceutico con 196 milioni.
Le esportazioni rappresentano oltre l’80% delle vendite del made in Italy settoriale. L’Unione Europea si conferma il nostro principale mercato di destinazione, con il 35,6% del totale (1.667,8 milioni di euro), prima dell’Asia, che assorbe oltre un quinto delle macchine per packaging costruite in Italia (1.071,9 milioni di euro, 22,7%); segue l’Europa Extra UE, con 549,2 milioni (11,6%), Nord America (509 milioni, 10,8%), Africa e Oceania (454,5 milioni, 9,6%) e Centro-Sud America (452,1, 9,6%). Per quanto riguarda, invece, i singoli Paesi, Stati Uniti, Francia e Germania restano sul podio, seguiti da Cina, Turchia, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Arabia Saudita e Brasile.

Sui mercati esteri, le dinamiche di crescita migliori sono state registrate dal settore cliente definito “Altro”, che comprende principalmente le tecnologie per le industrie del tabacco e del tissue (+13,5%), seguito dalle vendite all’industria cosmetica (+10,2%), e da quella farmaceutica (+8,4%). In termini assoluti, invece, il settore cliente principale è quello del beverage, che registra vendite per 1.525 milioni di euro, seguito dal food con 1.334 milioni, dal settore “altro” che genera 913 milioni di euro, quindi farmaceutica (851 milioni), cosmetica (227 milioni), industria chimica e home care (153 milioni).

Il settore delle macchine per confezionamento e packaging conta 588 aziende con quasi 28mila addetti. Si tratta in gran parte di aziende di piccole e medie dimensione (il 66% fattura meno di 5 milioni di euro), mentre quelle con un giro d’affari di oltre 25 milioni rappresentano solo il 7,8% del totale, pur generando il 65,7% del volume d’affari complessivo.
La maggior parte delle aziende ha sede in Emilia Romagna (36,2%), dove viene realizzato il 62,8% del fatturato totale. Seguono Lombardia (28,1% delle aziende e 16,8% del fatturato), Veneto (12,6% delle aziende e 9,7% del fatturato) e Piemonte (10,5% delle aziende e 5,6% del fatturato).

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Neo presidente di Ucima, costruttori macchine confezionamento e imballaggio
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