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Made in Italy: Assobioplastiche, al settore servono codici ATECO

where Roma when Mar, 28/02/2023 who roberto

Lo ha detto il presidente di Assobioplastiche, Luca Bianconi, in audizione presso la commissione Attività produttive

Serve procedere a una attribuzioneluca-bianconi.jpg di nuovi codici ATECO per tutte le attività di produzione di biopolimeri e imballaggi in bioplastica biodegradabili derivanti, in tutto o in parte, da materia prima rinnovabile. Tra le criticità per il settore delle bioplastiche compostabili c'è l'assenza di questi codici.  Lo ha detto il presidente di Assobioplastiche, Luca Bianconi, all'audizione “Indagine conoscitiva sul Made in Italy: valorizzazione e sviluppo dell'impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi” alla X commissione attività produttive, commercio e turismo presso la Camera dei Deputati.
 
Le questioni aperte
Tra le altre criticità segnalate dall'associazione Bianconi ricorda "il dumping dei paesi extra Ue, il carico fiscale che è lo stesso sia per le plastiche che per le bioplastiche, l'illegalità con la commercializzazione di prodotti non a norma che danneggiano la nostra filiera, il consumatore e l'ambiente".
 
Le proposte
Tra le varie proposte dell'associazione anche "l'introduzione di un'Iva ridotta al 5% per tutte le bioplastiche biodegradabili e compostabili che hanno un contenuto di materia prima superiore al 60%". "Quanto ai numeri della nostra filiera - ha spiegato - le aziende sono 275, +92% rispetto al 2012, gli addetti sono circa 2.900, +126%. Il fatturato ha superato il miliardo di euro con un aumento del 190% sempre in riferimento al 2012". "L'Italia - ha ricordato - è la terza realtà in Europa per il valore di produzione. Per questo la nostra industria di bioplastiche va difesa, sostenuta e incentivata".
 
La prima volta per qualcuno
All’audizione hanno partecipato tra gli altri anche Acimac (Associazione costruttori italiani macchine e attrezzature per ceramica), Amaplast (Associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma) ed Ucima (Unione costruttori italiani macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio). Si tratta della prima volta che le tre associazioni, che rappresentano tre settori leader al mondo con una quota media di export pari al 75,8% e un saldo commerciale all'attivo 9,9 miliardi di euro, hanno la possibilità di presentare direttamente al Governo le criticità che stanno vivendo i tre settori rappresentati e le possibili soluzioni nel medio-lungo termine. Focus, dunque, su Industria 4.0, che dopo il boost degli ultimi anni, necessiterebbe di un programma di medio-lungo periodo per continuare a supportare la transizione digitale delle aziende clienti, anche in un'ottica di sostenibilità ambientale.

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