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Pacchetto economia circolare, il Parlamento Ue vuole aumentare la raccolta differenziata

where Strasburgo (Francia) when Mar, 24/04/2018 who roberto

Il pacchetto economia circolare stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani conferiti in discarica non dovranno superare il 10% del totale

Aumento della quota di riciclo economiacircolare.jpgdei rifiuti urbani, drastica riduzione dello smaltimento in discarica, obbligo di differenziata per organici, tessili e rifiuti pericolosi domestici. Sono queste le nuove norme Ue sui rifiuti del pacchetto “economia circolare”, frutto di un accordo raggiunto dalle istituzioni europee in dicembre e approvate oggi dalla plenaria dell'Europarlamento ad ampia maggioranza.
 
Il pacchetto economia circolare stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani conferiti in discarica non dovranno superare il 10% del totale. Secondo dati Eurostat, nell'Ue circa il 25% dei rifiuti urbani trattati viene interrato, in Italia la percentuale è del 28%, ma in diversi paesi dell'Europa centro-orientale si supera il 70%. Le nuove norme stabiliscono che il riciclo dovrà arrivare al 65% del totale dei rifiuti urbani grazie a tre target progressivi (2025, 2030 e 2035).
 
Il provvedimento fissa traguardi più ambiziosi sugli imballaggi, con il 70% complessivo al 2030, da raggiungere dopo una tappa intermedia nel 2025 con quote diverse secondo i materiali. Al 2030 dovrà essere recuperato almeno il 55% della plastica delle confezioni, l'85% di carta e cartone, il 75% del vetro. Dal 2023 la raccolta differenziata sarà obbligatoria in tutta l'Ue per i rifiuti organici (il cosiddetto “umido”), mentre per tessili e rifiuti pericolosi domestici si comincerà dal 2025.
 
Per l'Italia lo sforzo di riduzione delle emissioni al 2030 sarà del 33%, con riferimento ai livelli del 2005. Il regolamento per il taglio delle emissioni attraverso misure sull'uso dei suoli e delle foreste è stato adottato con 574 voti favorevoli, 79 contrari e 32 astensioni. Il pacchetto su economia circolare e rifiuti approvato dalla plenaria di Strasburgo "sancisce un cambio di passo e di visione che avrà ricadute concrete". È questo il primo commento della relatrice del provvedimento, Simona Bonafè. "A partire dai 600 miliardi di risparmi annui per le aziende - spiega in una nota -, ai 140mila posti di lavoro in più, ai 617 milioni di tonnellate di CO2 in meno entro il 2035, a bollette sui rifiuti più leggere". "Dopo più di tre anni di lavoro - conclude Bonafè - possiamo dire che l'economia circolare diventa una delle priorità della Ue, che è riuscita a far sì che, per la prima volta, gli Stati membri siano obbligati a seguire un quadro legislativo unico e condiviso".
 
“Esprimo grande soddisfazione”, afferma Andrea Fluttero, Presidente di FISE UNICIRCULAR, l’Unione delle Imprese dell’Economia Circolare, “per l'approvazione da parte del Parlamento europeo delle direttive sull'economia. Ora tocca al Parlamento ed al futuro Governo impegnarsi per recepire presto e bene nella nostra legislazione le nuove direttive”. “FISE UNICIRCULAR - conclude Fluttero - rappresenta le ‘fabbriche dell'economia circolare’ ed è pronta ad un confronto concreto e costruttivo con i legislatori, con l'obiettivo di cogliere i frutti ambientali, economici ed occupazionali di una transizione verso un modello di economia circolare”.

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