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Packaging Speaks Green: una prima di successo

where Bologna when Mar, 03/03/2020 who roberto

La prima edizione del forum organizzato da UCIMA e Fondazione FICO registra 450 partecipanti da 20 paesi, 35 relatori internazionali

Il mondo del packaging ha risposto packaging-speaks-green.pngalla chiamata di Packaging Speaks Green, il forum internazionale dedicato alla sostenibilità nel settore dell’imballaggio, organizzato da Ucima e Fondazione FICO. Due giorni di riflessioni e proposte sulla necessità di rendere più sostenibile l’industria del packaging, 35 relatori provenienti da tutti i continenti, 450 partecipanti da venti Paesi e 40 giornalisti accreditati.
 
Durante il convegno è universalmente emersa la necessità di un nuovo sistema di produzione, da inserire all’interno di una riflessione più ampia, che comprenda tecnologia e ricerca orientati a materiali riutilizzabili, riciclabili e compostabili; educazione dei consumatori; e nuove politiche a livello globale. Una esigenza non più prorogabile, anche alla luce dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo, come ha ricordato Tim Letts di WWF.
Il settore va dunque verso un packaging intelligente, digitale e flessibile, che risponda alle esigenze di un consumatore più sensibile alle tematiche green e in grado di fornire alle imprese che investono in sostenibilità, almeno a lungo termine, un ritorno economico fondamentale affinché le soluzioni possano essere applicate.

La prima parte dei lavori, dedicata a legislazione e società, ha visto una panoramica sulla situazione dei consumi legati al packaging offerta da Silvia Zucconi, Market intelligence manager Nomisma; Nicola De Carne, Retailer client business partner Nielsen; e Paolo Spranzi, Associate Partener McKinsey. Nomisma ha considerato il mercato italiano e quello internazionale realizzando in occasione del convegno un’indagine in esclusiva concentrata su Stati Uniti e Germania: “L’Italia – spiega Zucconi – vanta, in tema di sostenibilità, una performance generale migliore rispetto alla media europea. Certi valori però vengono condivisi in tutti i paesi presi in considerazione dallo studio, come l’attenzione alle caratteristiche green del packaging, l’attitudine a non acquistare prodotti con troppi imballaggi e la ricerca di confezioni dall’ingombro ridotto”.
 
“La grande sfida è quella di dare cibo a tutti entro il 2050, dobbiamo farlo riducendo l’impatto ambientale. L’imballaggio di scarsa qualità comporta perdita di cibo. Il packaging in plastica garantisce prodotti freschi e di qualità migliore, perciò nei prossimi anni dobbiamo sviluppare materiali sempre più green. I materiali ci sono, dobbiamo sviluppare sistemi alimentari innovativi partendo dalla riduzione della perdita di alimenti e aumentando l’efficienza” dichiara Rosa Rolle, manager FAO.
 
Voci poi ai Retailer e ai Brand Owner, tra gli altri, Giacomo Canali, Packaging Research manager di Barilla e Roman Manthey, Global Supply Chain Engineering & Infrastructure Directore di Coca-Cola Bottling. Ridurre l’uso di materiali nel packaging, utilizzare materiali riciclabili e cartone proveniente da foreste gestite responsabilmente sono gli highlights annunciati da Canali, che ha sottolineato anche l’importanza dell’educazione del consumatore. “Crediamo fortemente nell’economia circolare – ha aggiunto Manthey - il nostro obiettivo è che tutte le nostre bottiglie di plastica siano riciclabili al 100%. Stiamo già eliminando dalla nostra gamma tutto il packaging non necessario o non facilmente riciclabile”.
 
Coop ha presentato il suo progetto pluriennale “Coop per l’ambiente”, a conferma del suo impegno verso la sostenibilità, in linea con la sua storia e i suoi valori. Una testimonianza della loro filosofia che non consiste in azioni sporadiche di intervento basate solamente sul sentiment de consumatore, ma che si basa su un reale applicazione di intervento in tutta la catena di produzione.
 
“La sfida per un mondo più sostenibile è aperta – spiega Michele Frascaroli, Direttore Tecnico del CRIT – i produttori di macchine sono già pienamente coinvolti in questa sfida. Tutti i più importanti players stanno lavorando al fine di fornire approcci e soluzioni sempre più sostenibili. Alcune sono già sul mercato, altre sono in fase di studio e verranno presentate tra qualche anno. Queste sono uno dei fattori che compongono un circolo di innovazione sostenibile che oltre ad essere legato alla ricerca e sviluppo della tecnologia si lega anche alla sostenibilità aziendale, alla conoscenza dei materiali, alla collaborazione con i produttori di questi e alla relazione con il cliente”.
  

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