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​Il Parlamento europeo approva la proposta sugli shopper, mira a ridurre il consumo delle borse di plastica

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 22/04/2014 who michele

Kyoto Club: “Al via le sanzioni per chi continua a commercializzare i prodotti illegali”

Entro il 2019 nella Ue dovrà essere tagliato dell'80% l'uso dei sacchetti per la spesa di plastica leggera (più sottili di 50 micron), i più inquinanti e diffusi. È la posizione espressa dalla plenaria del Parlamento europeo, che ha approvato quasi all'unanimità (539 sì, 51 no, 72 astenuti) la relazione in prima lettura presentata dalla ecologista danese Margrete Auken. Mancando l'accordo col Consiglio, dove i 28 sono divisi, il voto fissa la posizione del Parlamento per la ripresa del negoziato dopo le elezioni. Premessa della proposta legislativa è che nel 2010 in Europa sono stati consumati poco meno di 10 miliardi di shopper leggeri, di cui il 90% non è stato riutilizzato; quindi, oltre 8 miliardi di pezzi sono finiti tra i rifiuti, con un fortissimo impatto sull'ecosistema. Secondo cifre diffuse dal gruppo dei liberal-democratici (Alde) ogni cittadino europeo utilizza 198 sacchetti leggeri all'anno, ma con grandi differenze su base nazionale: dai 4 a testa di Danimarca e Finlandia ai 466 di Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchi e paesi baltici.
Il voto europeo sui bioshopper è una vittoria italiana, afferma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. “Sugli shopper e a difesa dell'ambiente l'Europa si allinea all'Italia - continua Galletti - che è stata battistrada nel mettere al bando i sacchetti di plastica non biodegradabili”. “Quella del nostro paese - prosegue il ministro - è stata una battaglia di avanguardia vincente, che nel 2011 ci ha portato a vietare l'uso dei sacchetti di plastica inquinanti. Una legge che ha consentito di contrastare una fonte di inquinamento del territorio e del mare dagli effetti gravi anche sulla fauna, specie quella ittica. Oggi - conclude Galletti - il modello italiano diventa modello europeo, dando una mano all'ambiente e stimolando la filiera della chimica verde alla produzione e alla ricerca sui sacchetti di matrice organica, che rappresentano un'altra delle sfide virtuose della green economy”.
 
 

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