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Piano Rifiuti Sicilia, Costa apre un’istruttoria interna

where Roma when Mer, 10/04/2019 who roberto

Il ministro dell’Ambiente dice che mai avrebbe proposto quanto letto nelle deduzioni nell'ambito della Vas del piano regionale rifiuti sul via libera a nuovi incenertori

"Ho dato mandato immediato al Capo di Gabinetto e al Segretario generale di aprire un'istruttoriaministro-costa.jpg amministrativa interna per conoscere chi abbia violato la mia direttiva politica: mai e poi mai avrei proposto quanto letto nelle deduzioni nell'ambito della Vas del piano regionale rifiuti": lo dichiara il ministro dell'Ambiente Sergio Costa (nella foto). Nel documento tecnico, che cita la normativa vigente si parla di impossibilità, allo stato attuale, da parte della regione Sicilia, di gestire in autosufficienza i rifiuti prodotti. I tecnici del ministero avrebbero espresso la possibilità di costruire nuovi inceneritori, alla luce della mancanza, nel piano rifiuti, di riferimenti specifici di discariche esistenti. "Mai e poi mai - ribadisce Costa - da questo ministero ci sarà un via libera a nuovi inceneritori".
 
Le osservazioni del dicastero – Queste le precisazioni dal Ministero.
"Con riferimento al punto 2.2.20 delle Osservazioni del Ministero dell'Ambiente sul Rapporto ambientale elaborato nell'ambito della Valutazione ambientale strategica del Piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione siciliana si rileva quanto segue.
Il citato punto 2.2.20 non esprime alcuna autonoma valutazione circa l'opportunità o la necessità di realizzare impianti di incenerimento di rifiuti con recupero energetico. Viceversa in tale sede ci si limita a richiamare testualmente le previsioni del diritto vigente in materia, ed in particolare quanto previsto dall'Allegato III - Individuazione degli impianti da realizzare o da potenziare per soddisfare il fabbisogno residuo nazionale di incenerimento di rifiuti urbani e assimilati del d.P.C.M. 10 agosto 2016, di attuazione dell'art. 35, comma 1, del d.l. n. 133 del 2014. Si fa inoltre presente che la normativa vigente sul tema non considera i fabbisogni di incenerimento individuati nel menzionato d.P.C.M. come senz'altro obbliganti per le Regioni, potendo queste ultime richiedere la modifica del fabbisogno che le riguardi "in presenza di nuova approvazione di piano regionale di gestione dei rifiuti o dei relativi adeguamenti" (art. 6, comma 3, del d.P.C.M. 10 agosto 2016). Risulta dunque evidente che - anche nell'ottica di perseguire il più possibile l'obiettivo della risalita nella gerarchia dei rifiuti - la rivalutazione del fabbisogno di incenerimento individuato nel d.P.C.M. 10 agosto 2016 potrà essere effettuata solo a seguito della prefigurazione, nel Piano di gestione dei rifiuti della Regione siciliana, delle politiche di prevenzione della formazione dei rifiuti, di incremento della raccolta differenziata, nonché della esaustiva individuazione dei flussi
".
 
Gava e altri contro Costa - "Servono nuovi impianti per risolvere una situazione che sta diventando insostenibile. Con i No non si va da nessuna parte. Se il ministro Costa ha a cuore le sorti dei siciliani e dell'intero Paese non può sposare la politica del No a tutto. L'immobilismo e il timore di prendere decisioni concrete non ci appartiene. Solo qualche giorno fa la Corte di giustizia Ue ha condannato l'Italia per un uso eccessivo delle discariche che rappresentano il passato essendo uno spreco di territorio e di risorse. Costa dovrebbe sapere che gli impianti all'avanguardia, oltre a risolvere l'emergenza rifiuti, creano energia elettrica e calore. Lo hanno capito in tutta Europa: non esiste economia circolare senza impianti di smaltimento e di termovalorizzazione. La speranza è che anche il ministro Costa cambi idea e si proietti al futuro invece di rimanere ancorato al passato. Il rifiuto deve essere una risorsa, non un problema da cui fuggire".  Lo dichiara Vannia Gava, sottosegretario all'ambiente.
 
"Nella propria galleria degli orrori e degli errori, al M5S mancava solo un ministro che sconfessa pubblicamente i propri tecnici. Inceneritori a sua insaputa, ecco la tesi del ministro dell'Ambiente. A proposito di rifiuti, viene spontaneo allora dargli uno spassionato consiglio: poiché sostiene di non condividerlo, provveda a cestinare il documento tecnico partorito dal suo Ministero contro il piano rifiuti varato dalla giunta Musumeci". Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di DiventeràBellissima, dopo che il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha annunciato di aprire un'istruttoria amministrativa interna per conoscere chi abbia violato la sua direttiva politica contro gli inceneritori.
"La posizione esternata dal Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, in contrasto con i propri tecnici, non ci sorprende, ma ci trova in profondo disaccordo e, dati alla mano, evidenzia un approccio pregiudiziale, che peraltro non trova riscontri nelle realtà europee più evolute che oggi fanno pieno affidamento su questa tecnologia”. Così il Presidente di FISE Assoambiente Chicco Testa.
“Il rafforzamento del fragile sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia non può che passare dal significativo aumento delle percentuali di riciclo su tutto il territorio e dalla valorizzazione energetica dei quantitativi residuali, limitando il conferimento in discarica che in Regione supera ancora il 70%" (dati Report rifiuti urbani Ispra 2018). "Chi pensa di raggiungere questi obiettivi, in linea con le Direttive europee sull'economia circolare, senza la creazione di almeno due termovalorizzatori nella Regione non riconosce la realtà dei fatti e accetta che prosegua il "turismo dei rifiuti" verso altre destinazioni fuori Regione, con negative ricadute ambientali ed economiche per i cittadini. È fondamentale tornare a prevedere e poi realizzare concretamente tutti gli impianti necessari per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti”.

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