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RAEE, Aires: stallo nelle trattative tra le parti incaricate della raccolta

where Milano when Mar, 04/09/2018 who roberto

I produttori e importatori di apparecchi elettrici ed elettronici devono tassativamente stipulare accordi della durata di 3 anni con i Comuni

Sono trascorsi ormai oltre 6 mesi dalla data prevista per l’entrata indavide-rossi-aires.jpg vigore degli accordi di programma che avrebbero dovuto stabilire nuove regole per la raccolta dei RAEE in Italia fino al 2020, ma ancora non è possibile fare previsioni per uno sblocco della situazione di stallo. Il rischio è quello che tutto slitti all’autunno, se non oltre. La denuncia arriva da Aires-Confcommercio.

La Legge in materia (Decreto Legislativo 49 del 2014) è chiara: i produttori e importatori di apparecchi elettrici ed elettronici devono tassativamente stipulare accordi della durata di 3 anni con i Comuni italiani e con i rappresentanti dei dettaglianti che vendono questi apparecchi ai consumatori finali (garantendo ad essi il ritiro gratuito). Se questi due distinti accordi non verranno raggiunti sarà il Ministero dell’Ambiente ad intervenire e definire il quadro generale del sistema.

“Abbiamo l’impressione che da parte della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani si stia tirando troppo la corda”, dichiara Davide Rossi, DG di Aires-Confcommercio (nella foto). “In tutti questi anni, i Comuni hanno sempre goduto di condizioni privilegiate ottenendo incentivi e risorse, anche per progetti di comunicazione non sempre riuscitissimi.”
Aires-Confcommercio ricorda che gli eco-contributi posti sui prodotti elettronici non vengono versati ai commercianti, ma ai consorzi dei produttori i quali poi li utilizzano per i trasporti, per lo smaltimento e per l’erogazione dei cosiddetti “premi di efficienza” versati a favore dei soggetti che materialmente ritirano i RAEE (ovvero i Comuni e i dettaglianti) e li mettono in sicurezza affinché vengano poi avviati al corretto recupero e smaltimento.

“Non abbiamo obiezioni sull’efficienza del sistema ottimamente orchestrato dal Centro di Coordinamento RAEE - aggiunge Rossi - , ma ci sembra inaccettabile che i Comuni pretendano di ricevere premi di efficienza aumentati pur non avendo alcun costo logistico e già ricevendo somme ingenti per la Tassa sui Rifiuti dai Cittadini e dalle nostre stesse imprese. I nostri Associati stanno in questi giorni versando milioni di Euro di TARI, pur producendo pochissimi rifiuti urbani e affrontando ingenti spese per la gestione di rifiuti speciali come i RAEE, ed è più che comprensibile una particolare sensibilità sul tema.

Si pensi allora finalmente a premiare i rivenditori per quanto hanno fatto in questi anni e ancora stanno facendo ogni giorno sostenendo un sistema divenuto ancor più oneroso ancor a seguito della entrata in vigore delle norme sul cosiddetto “uno contro zero” che li obbliga a ritirare e gestire i piccoli RAEE anche a fronte di nessun bene equivalente acquistato”. 

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