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Rapporto: nell’anno del Covid in Italia differenziata al 62%; Veneto al top, Sicilia in coda

where Roma when Mar, 11/10/2022 who roberto

Migliorate le performance di raccolta differenziata di quasi tutte le Regioni italiane, specie quelle del Sud. I dati nell'XI rapporto ANCI-CONAI sulla raccolta differenziata e il riciclo

Nel 2020, l'anno del Covid, la produzionerifiuti-covid.jpg pro capite di rifiuti urbani ha raggiunto i 486,5 kg, a fronte di un ammontare complessivo nazionale di 28,8 milioni di tonnellate, di cui 18,1 differenziati: è quanto emerge dai dati dell'undicesimo rapporto ANCI-CONAI sulla raccolta differenziata e il riciclo. Sempre nel 2020, sul complesso dei rifiuti riconosciuti dai Consorzi di filiera CONAI, svetta il 57% di raccolta della plastica, che insieme a carta e vetro rappresenta il 95% di tutti i corrispettivi erogati. Tuttavia, la filiera che ha registrato il maggiore incremento, rispetto al 2019, è stata quella degli imballaggi di carta (+28,3%), seguita da quella dell'acciaio. In occasione della presentazione dei dati è stato presentato anche “Open”, il portale di ANCI e CONAI nel quale si trovano tutti i dati sulla raccolta differenziata In Italia: dal vetro alla carta, dalla plastica all'alluminio, fino all'acciaio, al legno e al compostabile; tutto in un unico contenitore in grado di fornire una fotografia aggiornata dell'impegno dei Comuni nella raccolta differenziata, con tanto di corrispettivi economici a copertura dei maggiori oneri.
 
I dati regionali
Dallo studio emerge che nel 2020 sono state migliorate le performance di raccolta differenziata di quasi tutte le Regioni italiane, specie quelle del Sud, con un dato medio complessivo di circa il 62% di differenziata. Significativi avanzamenti anche per i quantitativi gestiti all'interno dell'accordo ANCI-CONAI, con quasi 7 milioni di tonnellate di imballaggi di carta, plastica, vetro, metalli e legno. Secondo lo studio nel 2020 il Veneto, seguito a ruota da Sardegna e Lombardia, ha guidato la classifica sulla raccolta differenziata e il riciclo grazie a un 76% di differenziata, archiviando un 3% di incremento per quantità nel periodo 2016-2020. La Sardegna ha chiuso l'anno con un 74% di raccolta (+13,9%) mentre la Lombardia si è attestata al 73% (+4,8%). In coda la Sicilia (42,2% e un incremento nel quinquennio 2016-2020 del 26,8%), in compagnia della Calabria (48% e +14,8%) e del Lazio (51,8% e +9,5%).
 
La produzione
Nel complesso, la percentuale di raccolta differenziata nel 2020, l'anno del Covid, ha raggiunto il 63%, facendo segnare un incremento del 10,3% rispetto al periodo 2016-2020. Rilevante il dato sulla produzione pro capite di rifiuti urbani: 486,5 kg, a fronte di un ammontare complessivo nazionale di 28,8 milioni di tonnellate, di cui 18,1 differenziati. Sul complesso dei rifiuti riconosciuti dai Consorzi di filiera CONAI svetta il 57% di raccolta della plastica, che insieme a carta e vetro rappresenta il 95% di tutti i corrispettivi erogati. Tuttavia, la filiera che ha registrato il maggiore incremento, rispetto al 2019, è stata quella degli imballaggi di carta (+28,3%), seguita da quella dell'acciaio (+6,1%). L'anno 2020 vede la percentuale di raccolta differenziata italiana migliorare ancora, nonostante le difficoltà della gestione pandemica.
 
Le parole di Salvemini e Ruini
"Il 2020 - ha fatto rilevare il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, delegato ANCI per energia e rifiuti - vede la percentuale di raccolta differenziata italiana migliorare ancora, nonostante le difficoltà della gestione pandemica. In questi anni la collaborazione tra i Comuni italiani e CONAI è cresciuta a livello quantitativo, con nuove convenzioni, e qualitativo grazie al sostegno alla progettazione garantito ai Comuni propri in vista degli interventi Pnrr che rappresentano una occasione irripetibile che siamo chiamati a cogliere”.
E sul versante degli imballaggi l'Italia si pone come modello a livello internazionale. "Il tasso di riciclo degli imballaggi - ha sottolineato il presidente CONAI, Luca Ruini - è rimasto sopra il 73% nonostante le difficoltà degli ultimi due anni, dalla pandemia alla crisi energetica, e ogni anno il lavoro del sistema consortile permette di risparmiare energia elettrica pari al consumo annuo di circa 200 milioni di persone. Rifiuti che, oggi più che in passato, è importante vedere come risorse prodotte dalle nostre città, vere e proprie miniere metropolitane. Risorse capaci di trasformarsi in nuova materia o, quando non possono essere riciclate, di diventare combustibile alternativo per produrre energia. In particolare, ha evidenziato citando uno studio Bocconi, l'Italia risulta "prima in Europa, tra i grandi Paesi, davanti alla Germania, grazie a un sistema che offre i risultati migliori al prezzo migliore".

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