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Record Conai. Il riciclo degli imballaggi continua a crescere in Italia: è al 76,7%

where Milano when Mar, 01/07/2025 who roberto

Il rapporto annuale. 10,7 milioni di tonnellate di imballaggi hanno trovato una seconda vita. Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di confezioni recuperate supera l’86%. Quasi 7.400 Comuni italiani hanno stipulato convenzioni con il sistema Conai. I dati della relazione generale.

È cresciuto anche l’anno scorsoignazio-capuano.jpg il riciclo imballaggi in Italia, un punto percentuale in più: nel 2024 l’Italia ha riciclato il 76,7% degli imballaggi immessi sul mercato per circa 10,7 milioni di tonnellate su un totale di oltre 13,95 milioni di tonnellate. In leggera crescita, nel 2024, anche i quantitativi di imballaggi riutilizzati. Sempre lo scorso anno, oltre 1,24 milioni di tonnellate di imballaggi riutilizzabili sono stati regolarmente dichiarati, in aumento di oltre 20mila tonnellate rispetto al 2023. È in sintesi la fotografia che, come ogni anno, il consorzio nazionale imballaggi Conai scatta sulla situazione della gestione degli imballaggi nel Paese presentando la sua relazione generale. “I numeri raccontano un sistema efficiente, che ha saputo consolidare nel tempo una rete di collaborazione tra imprese, istituzioni e cittadini”, commenta Ignazio Capuano, presidente del Conai. “Aver superato il 76% di riciclo degli imballaggi è un risultato importante, frutto di un lavoro di squadra, soprattutto se pensiamo che l’Europa ci chiede di raggiungere il 70% entro il 2030. Ma non possiamo fermarci qui. All’orizzonte ci attendono sfide complesse, come quelle legate alla direttiva Sup e all’implementazione del regolamento europeo sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio”. “Meno del 15% degli imballaggi a fine vita non viene ancora recuperato nel nostro Paese” ricorda Simona Fontana, direttrice generale del Conai. “Considerando che gli imballaggi rappresentano circa l’8% dei rifiuti totali prodotti in Italia, si tratta di una quota davvero marginale”.
 
I numeri
Nel dettaglio, in Italia hanno trovato una seconda vita più di 435.500 tonnellate di acciaio; 62.400 di alluminio; 4 milioni e 605mila di carta e cartone; 2 milioni e 314mila di legno; 1 milione e 131mila di plastica tradizionale e 47.500 di bioplastica compostabile, per un totale di 1 milione e 179mila tonnellate; e quasi 2 milioni e 103mila di vetro. Fra i balzi in avanti significativi, quello della filiera della plastica: nel 2024 è finalmente riuscita a superare il 50% di riciclo chiesto dall’Unione europea entro il 2025.
Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di imballaggi a fine vita recuperati supera i 12 milioni di tonnellate: l’86,4% dell’immesso al consumo.
 
Il ruolo dei comuni
Un quadro in cui continua a giocare un ruolo importante il lavoro svolto con i Comuni, attraverso l’accordo nazionale con Anci. Nel 2024 quasi 7.400 Comuni italiani hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile, affidandogli tutti o parte degli imballaggi provenienti dalle raccolte differenziate. Una copertura della popolazione italiana che ha raggiunto così il 97%.
Gli imballaggi a fine vita conferiti dai Comuni al sistema Conai sono cresciuti nel 2024 in tutte le macroaree del Paese, soprattutto al Centro (+6,2%) e al Sud (+5,1%). Numeri in crescita anche al Nord (+2,7%), trainati soprattutto da un aumento di carta e bioplastica compostabile.
Per Fabio Costarella, vicedirettore generale del Conai, “in alcune aree del nostro Paese possiamo ancora migliorare molto per raggiungere livelli di raccolta e di qualità comparabili a quelli delle realtà italiane più virtuose. È per questo che investiamo risorse ed energie in progetti mirati, capaci di coinvolgere le comunità locali e di creare una cultura diffusa del riciclo, ponendo l’attenzione anche ad aree di interesse nazionale come i siti Unesco. Solo attraverso una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nel ciclo integrato delle responsabilità potremo colmare le differenze e costruire un sistema di gestione dei rifiuti efficace e sostenibile per tutto il Paese”. 
 
Le sfide
Ma molto sono ancora le sfide. Sempre la direttrice Fontana ricorda che è “fondamentale continuare a investire nel potenziamento delle raccolte differenziate e nella creazione di una cultura sempre più diffusa di economia circolare: più della metà degli imballaggi riciclati, del resto, arriva proprio dalle raccolte urbane, frutto della collaborazione dei cittadini. Ma un altro strumento da potenziare è la diversificazione contributiva: applicando contributi ambientali modulati in base alla riciclabilità degli imballaggi in plastica e carta, dal 2018 abbiamo più che dimezzato la presenza di pack non riciclabili sul mercato. Per questo, da luglio di quest’anno abbiamo reso più incisiva la diversificazione per i compositi a base carta legando il contributo all’effettiva riciclabilità certificata”.

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