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Uno studio della National wildlife federation ha voluto dare uno sguardo al comportamento dei dirigenti scolastici in materia di corretto smaltimento dei volumi danneggiati o obsoleti. La ricetta: puntare su educazione e organizzazione

Che fine fanno negli Stati Uniti i milioni di libri di testo che diventano obsoleti o sono irrimediabilmente danneggiati? Nei mesi scorsi la National wildlife federation ha realizzato uno studio per dare uno sguardo più da vicino sul comportamento dei dirigenti scolastici in materia.
I ricercatori hanno sentito sia le scuole primarie sia gli istituti di istruzione superiore sulle loro pratiche di riciclo. Più del 57% degli intervistati delle scuole K-12 (le nostre scuole primarie) dice di partecipare ai programmi di donazione di libri di testo obsoleti, mentre il 37% li ha consegnati a negozi specializzati di seconda mano. Un dato emerge con forza: oltre il 50% degli americani ritiene che i libri di testo siano riciclati in misura inferiore rispetto a quanto si potrebbe fare.
Nei campus oltre il 36% degli intervistati è a conoscenza dell’esistenza di una modalità di riciclo dei libro di testo, ma il 33% del campione non ne conosce effettivamente la destinazione finale.
“La nostra ipotesi iniziale era che la pratica del riciclo dei libri fosse relativamente facile”, si legge nel rapporto, “ma dalla ricerca emerge la necessità di disciplina, struttura, organizzazione, ma anche metodo per lo smaltimento e trattamento dei libri”. Soprattutto, secondo la National wildlife federation, serve un “cambiamento nel comportamento quando si tratta di educare il pubblico sulla riciclabilità dei libri”. In effetti, tutte le scuole sono attrezzate al recupero della carta ma non sono necessariamente esperte nelle migliori pratiche relative al riciclo dei libri.
Lo studio suggerisce alle scuole di collaborare con le organizzazioni che si occupano di  riciclo, nonché di educare e insegnare il valore del recupero dei libri di testo nelle comunità scolastiche.

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