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Rifiuti: Biorepack e Cnr alleati per scoprire falsi sacchetti bio

where Roma when Mer, 04/01/2023 who roberto

Il Cnr-Ipcb effettuerà la ricerca e l’analisi dell’eventuale contenuto di polietilene su campioni di sacchetti per asporto merci e per imballaggio di alimenti sfusi reperiti nei punti vendita della Gdo

Il consorzio per il riciclo organicobiorepack-cnr.png degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile Biorepack - che si occupa di favorire e diffondere il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile - e l’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali (Ipcb) del Cnr hanno sottoscritto a Catania un'innovativa convenzione per verificare quanto sia diffuso l’uso delle poliolefine nei bioshopper certificati come compostabili.
 
Cosa prevede l’accordo
I sacchetti in bioplastica compostabile sono un valido alleato per migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti organici e per incrementare quantità e qualità del compost ottenuto negli impianti di trattamento. Molti, tuttavia, sono ancora i casi di uso e commercializzazione di prodotti illegali, spesso provenienti da filiere estere non controllate. In base all’accordo - viene spiegato - il Cnr-Ipcb effettuerà la ricerca e l’analisi dell’eventuale contenuto di polietilene su campioni di sacchetti per asporto merci e per imballaggio di alimenti sfusi reperiti nei punti vendita della Gdo, nei mercati e nei negozi in modo da verificarne la conformità alla legge. Le indagini cominceranno a gennaio del 2023.
 
Le dichiarazioni
"La commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ricorda che circa il 25% degli shopper immessi a consumo non è a norma - rileva il presidente di Biorepack Marco Versari - : contrastare i comportamenti illegali, per quanto difficile e faticoso, è l’unico modo per tutelare l’efficacia degli imballaggi in bioplastica compostabile e valorizzare il loro prezioso apporto in favore della cura dei suoli agricoli, che possono trovare grande giovamento dall’uso del compost derivante dai rifiuti organici. Il contributo scientifico del Cnr di Catania sarà fondamentale per sostenere le nostre attività di contrasto a questo fenomeno".
"I bioshopper - spiega Paola Rizzarelli, ricercatrice del Cnr-Ipcb - sono costituiti da miscele complesse di più componenti polimerici e di additivi di varia natura. La metodica messa a punto, applicata in due fasi, combinando due tecniche analitiche, una qualitativa e l’altra quantitativa, consente di svelare la natura chimica del materiale, fornendo una sorta d’impronta digitale del polietilene, e di determinarne successivamente la quantità presente". Secondo Domenico Garozzo, direttore del Cnr-Ipcb, "utilizzando la metodologia sviluppata riusciamo a contrastare un pericolo ambientale e ad evitare un danno economico sia per gli impianti di biodigestione anaerobica e compostaggio, ma più in generale per la filiera virtuosa delle bioplastiche, svolgendo anche un servizio a tutela dei consumatori e quindi della società". Le indagini inizieranno a gennaio del prossimo anno e i risultati verranno resi noti nel 2023. "Il nostro auspicio - aggiunge Versari - è che questa partnership sia solo il primo tassello di una lunga collaborazione".

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