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Superato l’obiettivo riciclo. Italia seconda in Europa per il recupero di carta

where Roma when Mar, 28/10/2025 who roberto

Il riciclo degli imballaggi cellulosici al 92,5%, gli obiettivi Ue al 2030 sono già stati superati. La raccolta differenziata di carta e cartone ha toccato 3,8 milioni di tonnellate (+3,5%), pari a 65,4 chili pro capite. I dati del rapporto Unirima. In testa la Germania.

L'Italia si conferma tra i leader unirima.jpgeuropei nel riciclo e nella produzione della carta da macero, con risultati ben oltre i target fissati dall'Unione Europea: è il quadro che emerge dal Rapporto Unirima 2025, che offre una panoramica di un settore industriale storico, con un fatturato complessivo stimato in circa 4 miliardi di euro.
Nel 2024, leggiamo da AdnKronos, la produzione nazionale di carta da macero si è attestata a 6,8 milioni di tonnellate (-0,8% rispetto al 2023), assicurando all'Italia il mantenimento del secondo posto nella classifica Europea dopo la Germania, e davanti a Spagna e Francia. In crescita il consumo interno, arrivato a 5,2 milioni di tonnellate (+3,8%), mentre le esportazioni hanno registrato un calo attestandosi a 1,9 milioni di tonnellate (-10,6%).

Riciclo oltre il target
Il tasso complessivo di riciclo della carta si è attestato all'85,8%, mentre quello degli imballaggi cellulosici ha raggiunto il 92,52%, superando ampiamente i target europei fissati al 75% per il 2025 e all'85% per il 2030. La raccolta differenziata di carta e cartone ha toccato 3,8 milioni di tonnellate (+3,5%), pari a 65,4 chilogrammi pro capite. Sul fronte internazionale, l'Italia conferma il suo ruolo di esportatore netto di carta da macero, come già da più di vent'anni, nonostante la flessione registrata nel primo semestre 2025 (-15%, con 837.811 tonnellate), con l'India che resta il primo partner commerciale (28% del totale). Il mercato si conferma estremamente volatile: dopo i picchi del 2024 e di aprile 2025 (fino a 115 euro la tonnellata per la qualità 1.04.02), a settembre 2025 le quotazioni hanno toccato i minimi dell'anno (50 euro) con un calo del 28,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
 
I costi della burocrazia
Un focus del Rapporto 2025 è dedicato ai costi della burocrazia, che oltre il 90% delle imprese ritiene in crescita. Gli adempimenti ambientali sono segnalati come la principale voce di onere (52,2%) seguiti da quelli fiscali (26,1%). "Il nostro settore è da sempre un modello di economia circolare e contribuisce in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi ambientali del Paese. Tuttavia, i costi burocratici rischiano di paralizzare le imprese, sottraendo risorse a investimenti e innovazione. È urgente semplificare le procedure e garantire regole più chiare e stabili", sottolinea Giuliano Tarallo, Presidente di Unirima.

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