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Tassa rifiuti. Confcommercio: la Tari è da record nel 2020 nonostante le attività chiuse

where Roma when Mer, 07/04/2021 who roberto

Tassa a 9,73 miliardi, +80% in dieci anni. Tra le attività che pagano di più, ortofrutta, fiorai, pescherie, ristoranti, pizzerie e pub

Nonostante il blocco delle attività tari-gi.jpgeconomiche e una drastica riduzione della quantità di rifiuti prodotta - oltre 5 milioni di tonnellate in meno - il costo totale della tassa rifiuti (Tari) non arresta la sua corsa nel 2020 e raggiunge il livello record di 9,73 miliardi, con un incremento dell'80% negli ultimi 10 anni.

Lo rileva l'Osservatorio Tasse Locali di Confcommercio, strumento permanente dedicato alla raccolta e all'analisi di dati e informazioni sull'intero territorio relative alla tassa rifiuti pagata dalle imprese del terziario, che nel 2020 ha censito le delibere e i regolamenti di tutti i Comuni capoluoghi di provincia oltre a più di 2.000 altri Comuni di piccole e medie dimensioni.

Le attività più coinvolte
"Un vero e proprio paradosso, che penalizza ulteriormente le imprese del terziario, già duramente colpite dagli effetti della pandemia, con costi che restano ancora troppo alti e sproporzionati a fronte dei quali, peraltro, non corrisponde un'efficiente gestione dei servizi resi dagli enti locali" si legge. Tra le attività che pagano di più, ortofrutta, fiorai, pescherie, ristoranti, pizzerie e pub. Confcommercio auspica un dialogo con il Governo ma chiede, di fronte all'emergenza, di "esentare dal pagamento della tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell'attività o a riduzioni di orario e quelle che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato e, quindi, dei rifiuti prodotti".

La svolta mancata
Quello che emerge dall'analisi, evidenzia Confcommercio, "è un quadro particolarmente preoccupante, considerando che proprio il 2020 avrebbe dovuto rappresentare un anno di svolta. L'Arera aveva, infatti, stabilito che nel corso del 2020 sarebbe dovuta diventare operativa l'adozione del nuovo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR) con l'obiettivo di evitare voci di costo improprie, inefficienze e una maggiore aderenza tra le tariffe pagate dalle utenze e la reale produzione dei rifiuti nel rispetto del principio europeo 'chi inquina paga'. Secondo l'analisi dell'Osservatorio, tuttavia, su 110 capoluoghi di provincia e Città Metropolitane, quasi l'80% dei Comuni non ha ancora definito questo nuovo metodo e nel 21% dei Comuni che, invece, lo hanno recepito, in più della metà dei casi (il 58%) il costo della Tari risulta, paradossalmente, in aumento mediamente del +3,8%". Portando degli esempi, Confcommercio segnala che l'adozione del nuovo metodo tariffario Arera per oltre la metà dei Comuni è stata colta come l'occasione per ritoccare ulteriormente al rialzo il valore complessivo della spesa per i rifiuti.

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