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Agrivoltaico nel bolzanino: pannelli fotovoltaici tra le mele grazie a un progetto europeo

where Bolzano when Gio, 05/06/2025 who roberto

A Ora installato un impianto agrivoltaico con caratteristiche uniche in Italia. L’impianto è stato realizzato con Ef Solare nell’ambito del progetto di ricerca Symbiosyst - finanziato dal programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe.

È stato inaugurato a Ora, nelle symbiosystdrone27.jpgcampagne a sud di Bolzano, un impianto agrivoltaico all’avanguardia con una potenza di 70 kilowatt di picco, pensato per far convivere agricoltura e produzione di energia rinnovabile. A quasi cinque metri di altezza sopra i meleti, i moduli fotovoltaici si orientano in base alla posizione del sole durante la giornata. A sostenerli ci sono inseguitori solari progettati per resistere al vento e ospitare sensori che monitorano la produzione energetica. Sarà collegato alla rete elettrica e permetterà di raccogliere dati fondamentali per far avanzare la ricerca in questo ambito.

L’impianto è stato realizzato nell’ambito del progetto di ricerca Symbiosyst - finanziato dal programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe - che ha lo scopo di individuare le migliori pratiche agrivoltaiche in Europa. “È una stima che fa riflettere e che può iniziare a concretizzarsi anche grazie a impianti pilota come quello di Bolzano. In Italia non esiste un altro impianto con queste caratteristiche. “La sfida dell’agrivoltaico è adattare al mondo agricolo una tecnologia nata per altri contesti, e in questo caso il risultato è davvero promettente,” spiega Wolfram Sparber, direttore dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, il centro di ricerca di Bolzano che coordina il progetto Symbiosyst.
 
Le caratteristiche
L’impianto copre circa 3mila metri quadri di meleti distribuiti su 13 filari e ha una potenza installata di circa 70 kilowatt di picco. Prevede tre settori distinti con moduli caratterizzati da diversi gradi di trasparenza posizionati su due tipologie di meleto – con distanza tra le file più o meno ampia.
L’altezza a cui sono stati posizionati i moduli è stata una delle sfide tecnologiche più rilevanti nella progettazione dell’impianto. L’asse di rotazione dei moduli si trova a 4,80 metri da terra, un’altezza calcolata per non ostacolare la crescita dei meleti e consentire le lavorazioni agricole. Le strutture, prodotte da Convert Italia e Valmont Solar, sono state progettate in base a dati ricavati da uno studio in galleria del vento, per garantire la resistenza agli agenti atmosferici, in particolare all’effetto vela dei pannelli in caso di forte vento. Il materiale scelto è l’acciaio corten, sia per la sua resistenza ai fenomeni atmosferici, sia per la colorazione che si integra in modo armonico con le strutture del frutteto.
Numerosi sensori e strumenti sono stati installati sull’impianto e sulle aree di controllo a diverse altezze (in cima ai fusti arborei e anche lateralmente a media altezza). Misureranno parametri come la radiazione solare utile alla fotosintesi, l’irradianza dal sole, l’albedo dal terreno, ma anche la temperatura e l’umidità del suolo e dell’aria, la velocità e la direzione del vento, la precipitazione da pioggia. Il Centro di Sperimentazione Laimburg, partner del progetto, si concentrerà sull’analisi dello sviluppo e della produzione agricola del frutteto: accrescimento degli alberi, fioritura, quantità e qualità della produzione, fabbisogno idrico delle piante.
La realizzazione è stata curata da Ef Solare Italia, tra i principali operatori europei nel settore fotovoltaico. “Con questo progetto stiamo dimostrando come agricoltura ed energia fotovoltaica possano coesistere in modo virtuoso. Il nostro impegno nel progetto Symbiosyst  nasce dalla convinzione che la ricerca scientifica sia fondamentale per costruire modelli sostenibili e replicabili in piena sinergia con le coltivazioni tipiche dei diversi territori. Abbiamo unito competenza industriale ed esperienza agronomica per valorizzare ogni metro quadrato di suolo. Solo attraverso l’innovazione possiamo affrontare le sfide ambientali ed energetiche del futuro. Siamo lieti di aver messo a disposizione di questo impianto l’esperienza decennale di Ef Solare nell’agrivoltaico, per continuare a migliorare le soluzioni e adattarle ai territori in cui si trovano” così Gianluca Teodori, operations director di Ef Solare Italia.
 
Il progetto europeo
Il progetto europeo Symbiosyst finanziato dal programma Horizon Europe coinvolge 16 partner da tutta Europa e durerà quattro anni. Oltre all’impianto realizzato a Bolzano, prevede la costruzione di altri due impianti pilota: uno a Barcellona, su coltivazioni ortofrutticole, e uno nei Paesi Bassi, sopra una serra.
Questi casi studio permetteranno di valutare la produzione elettrica e il suo possibile riutilizzo in loco in diversi contesti: per coprire il fabbisogno di una comunità energetica, di una zona industriale, di un consorzio ortofrutticolo o dell’azienda.
La priorità della ricerca si concentra sul benessere delle colture. Nei diversi impianti pilota sono stati installati avanzati sistemi di monitoraggio “gemelli” che permetteranno di confrontare i dati raccolti e ottenere indicazioni concrete su come favorire una reale simbiosi tra agricoltura e produzione di energia.
Symbiosyst non si concentra solo sugli aspetti tecnici dell’agrivoltaico. “L’impatto sociale di questi impianti non deve essere trascurato. Per esempio, vanno tenute in considerazione possibili preoccupazioni legate a come può variare il costo dei terreni o la necessità di misure che compensino gli impatti sulla biodiversità. L’importanza di queste valutazioni è stata confermata anche nell’incontro informativo con rappresentanti del settore privato, della pubblica amministrazione e della società civile promosso da Eurac Research e dall’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund) prima della realizzazione dell’impianto di Ora”, spiega Silvia Tomasi, sociologa di Eurac Research.

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