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Anie rinnovabili: +338% la potenza degli impianti eolici in esercizio nel 2015

where Milano when Lun, 01/02/2016 who michele

Cresce del 12% la potenza dell’idroelettrico sul 2014. Per il fotovoltaico, la potenza degli impianti entrati in esercizio è diminuita del 32%

anieandamentorinnovabili.jpgTra gennaio e novembre scorsi il settore eolico ha visto crescere la potenza degli impianti entrati in esercizio del 338% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno precedente. Gli impianti con potenza sino a 200 kW sono circa 650 (l’86% del totale), a cui corrisponde il 10% della potenza eolica entrata in esercizio. Lo evidenzia Anie sulla base dei dati forniti da Terna.
Nel mese di novembre 2015 si è registrata un’inversione di tendenza del settore idroelettrico che, grazie agli impianti entrati in esercizio, ha raggiunto una potenza superiore del 12% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso. Gli impianti sino a 3.000 kW risultano 205 (il 96% del totale), a cui corrisponde il 72% della potenza idroelettrica entrata in esercizio.

Male, invece, il fotovoltaico italiano, che non ha goduto della medesima crescita: nei primi undici mesi dell’anno scorso, la potenza degli impianti entrati in esercizio è diminuita del 32% rispetto a quella del medesimo periodo del 2014, con un totale di 270 MW installati. Negli ultimi mesi, le richieste di connessione hanno ripreso vigore, migliorando così la situazione. In riferimento alle taglie si conferma che il maggior contributo è stato dato dagli impianti con potenza di picco sino a 20 kW tipiche del residenziale e dei fabbricati, e che rappresentano il 64% del totale installato del 2015. La spinta allo sviluppo delle piccole taglie è supportata da alcuni meccanismi previsti dalla normativa e regolamentazione vigenti, tra cui quello dei TEE, che il MiSE ha proposto di eliminare nel documento di consultazione sulle nuove linee guida dei certificati bianchi, e quello dell’autoconsumo che di recente sempre il MiSE ha dichiarato di voler revisionare.

Secondo il Presidente di ANIE Rinnovabili, Emilio Cremona, “in questi ultimi anni si è registrato un cambio di direzione sulle politiche governative delle energie da fonte rinnovabile. Nel resto dell’Europa gli Stati Membri bandiscono aste per impianti fotovoltaici di media/grande taglia con una logica di transizione dei meccanismi di supporto previsti dall’Europa, mentre in Italia all’esplosione delle fonti rinnovabili è seguito un improvviso blocco, che ha generato repentini e forti disinvestimenti.
“I dati di Terna - continua Cremona - confermano che il mix energetico tra tutte fonti rinnovabili diventerà il mezzo più efficiente per garantire il raggiungimento degli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici, di sicurezza degli approvvigionamenti e di sviluppo industriale, anche se rileviamo come l’idroelettrico difficilmente potrà crescere ulteriormente in futuro.
La strada maestra deve quindi essere un’efficienza ambientale, che passa attraverso quella energetica basata sulla riduzione degli sprechi e armonizzata con mezzi di produzione alternativi che riducano drasticamente il consumo di combustibili fossili attraverso l’impiego delle fonti rinnovabili, i cui impianti di taglia residenziale ed industriale vanno tutelati. Gli accumuli sono, in prospettiva, un elemento essenziale se abbinato agli impianti da fonte rinnovabile intermittente, o se impiegati per stabilizzare i comportamenti delle rete elettrica. Occorre – afferma Cremona – che il governo italiano comprenda l’importanza del ruolo ricoperto dalle imprese delle fonti rinnovabili e del loro indotto, in quanto espressione vitale del tessuto industriale del paese, e preservi questo patrimonio dando nuovo slancio al suo sviluppo, con indicazioni chiare sul medio/lungo termine attraverso un piano energetico pluriennale, a cui i governi successivi possano dare stabilità e confermare le linee di indirizzo”.

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Tabella riassuntiva andamento rinnovabili nel 2015 su dati Terna
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