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Anie Rinnovabili: male il fotovoltaico: potenza dimezzata nei primi 4 mesi

where Roma when Lun, 22/06/2015 who michele

In Italia in questo periodo la potenza totale connessa è di 78,11 MW. Anie Rinnovabili ha rielaborato i dati Gaudì da gennaio ad aprile

Periodo non particolarmente brillante per il fotovoltaico italiano: il primo quadrimestre del 2015 registra una significativa inversione di tendenza rispetto al 2014. Anie Rinnovabili, che rappresenta le imprese costruttrici di componenti e impianti per la produzione di energia da fotovoltaico, eolico, biomasse e geotermia, mini idraulico, ha rielaborato i dati Gaudì dei primi quattro mesi del 2015, da gennaio ad aprile.

Dati nazionali - In Italia in questo periodo la potenza totale connessa è di 78,11 MW, così ripartita: 16,74 MW a gennaio, 21,49 MW a febbraio, 21,11 MW a marzo e 18,77 MW ad aprile. Se si paragonano i risultati di questi mesi con gli stessi del 2014, si nota un calo di circa il 50%. Per quanto riguarda le classi di potenza, gli impianti di media e piccola taglia dimostrano una buona tenuta: si tratta degli impianti del settore residenziale, di potenza compresa tra 3 e 6 KW con un potenza installata pari a 30,52 MW. Al secondo posto gli impianti di potenza compresa tra 20 e 200 KW, propria del settore industriale, con 15,96 MW di potenza connessa.

Le Regioni - Le regioni più attive in termini di potenza connessa sono la Lombardia con 11,91 MW installati, l’Emilia Romagna con 11,60 MW e il Veneto 10,04 MW. Fanalini di coda la Basilicata con 0,33 MW, il Molise con 0,40 MW e la Valle D'Aosta con 0,14 MW.
In questo scenario, risulta positivo l'andamento dell'area geografica Nord occidentale, caratterizzata da una potenza FV connessa pari a 19 MW. Nel dettaglio, però, si nota che il merito è in prevalenza della Lombardia, dove si registra oltre la metà della potenza dell'intera area: con 11,91 MW è la prima regione per potenza fotovoltaica connessa. Il dato si dimezza invece nella regione più estesa dell'area, il Piemonte, dove si registrano 5,76 MW. Seguono Liguria (1,2 MW) e Valle d'Aosta (0,14 MW).
Nord-Est: l’Emilia supera tutto il Sud - Nella zona nordorientale, dove si registra oltre un quarto della potenza nazionale (25,17 MW), a fare da traino sono Veneto (10,04 MW) ed Emilia Romagna: quest'ultima, con 11,6 MW di potenza connessa, supera da sola l'intero Sud (fermo a quota 11,56 MW). Simile il dato registrato in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove la potenza connessa raggiunge rispettivamente 1,83 MW e 1,7 MW.
Bene Lazio e Toscana - Discreta la potenza connessa dell'Italia centrale, pari a 14,94 MW. Il dato è raggiunto soprattutto grazie alle performance di Lazio e Toscana, dove si registrano rispettivamente 5,51 MW e 5,33 MW. Per quanto riguarda le altre regioni, il dato cala in relazione all'estensione geografica: seguono, infatti, Marche (2,17 MW) e Umbria (1,93 MW). Ancora non pienamente sfruttato è il potenziale di connessione dell'Italia meridionale: il Sud registra 11,56 MW di potenza FV connessa, senza particolari distinguo; va un po' meglio in Campania, che con 3,96 MW fa da traino alle altre regioni dell'area, e in Puglia (3,05 MW). Abruzzo e Calabria registrano rispettivamente una potenza connessa pari a 1,94 MW e 1,88 MW. Il dato peggiore (anche considerando lo scenario nazionale) infine riguarda la Basilicata che con 0,33 MW si posiziona davanti solo alla Valle d'Aosta (0,14 MW) e alle spalle del Molise (0,4 MW). Positivo il dato di potenza connessa riportato per quando riguarda le isole: Sicilia e Sardegna, da sole, registrano 7,78 MW. Il primato spetta comunque alla Sicilia, dove la potenza connessa raggiunge 5,01 MW, quasi il doppio della potenza registrata in Sardegna (2,77 MW).albertopinori.jpg

“Siamo di fronte a dati che si riferiscono ad un quadrimestre, pertanto si tratta di dati statistici e non più di dati isolati - commenta il Vicepresidente di Anie Rinnovabili, Alberto Pinori - se paragoniamo i primi quattro mesi del 2014 con gli attuali, si nota una diminuzione di circa il 50%, senza dimenticare che il 2014 stesso aveva chiuso con un calo di oltre il 70% rispetto al 2013. I commenti, quindi, non possono essere positivi”. Quello che “preoccupa maggiormente - prosegue Pinori - sono le connessioni di marzo e soprattutto aprile, che avrebbero potuto avvantaggiarsi delle positive condizioni meteorologiche. Anche in questi due mesi le connessioni sono state in linea con gennaio e febbraio 2015, il che è allarmante. Se il trend non migliorerà dobbiamo riconoscere che il mercato si attesterà sui 250 MW, valore ben lontano dai 500 MW previsti nei forecast di vari consulenti del settore e dai 400 MW circa connessi nel 2014. Un dato veramente troppo contenuto anche per chiamarsi mercato”.

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Vice presidente di ANIE Rinnovabili - Gruppo Fotovoltaico
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