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Aste, partito il settimo bando per nuovi impianti rinnovabili da quasi 2.500 MW

where Roma when Mer, 06/10/2021 who roberto

A disposizione oltre 4.825 MW di potenza. Il bando prevede di riallocare anche tutta la potenza non assegnata nelle precedenti gare. È possibile inviare le istanze di partecipazione entro le ore 12 del 30 ottobre

Si apre il settimo bando per aste.jpggli incentivi alle fonti rinnovabili (FER1), con il quale il Gestore dei Servizi Energetici mette a disposizione degli operatori oltre 4.825 MW di potenza per la costruzione di nuovi impianti. Per l’eolico e il fotovoltaico, il GSE mette a bando oltre 3.312 MW attraverso le Aste e 260 MW con i Registri, per un totale di oltre 3.572 MW. Per i nuovi impianti idroelettrici, invece, il bando prevede 104 MW per le Aste e 20 MW per i Registri, per un totale di 124 MW a disposizione degli Operatori.
 
Un bando da quasi 2.500 MW
Come di consueto, il bando prevede anche un sostegno per i rifacimenti degli impianti eolici e idroelettrici già esistenti. Per questo tipo di incentivi, la potenza messa a bando è di oltre 479 MW con le Aste e 110 MW attraverso i Registri, per un totale di 589 MW. I contingenti messi a disposizione con il settimo bando, per il quale sarà possibile inviare le istanze entro le ore 12 del 30 ottobre 2021, includono la potenza non assegnata nelle precedenti gare, per un totale di 2.485 MW. Inoltre, lo schema di Decreto legislativo di recepimento della Direttiva Europea, cosiddetta RED II, attualmente prevede che tutta la potenza non assegnata con i precedenti bandi, possa essere recuperata e riassegnata con l’introduzione di nuove procedure nel corso del 2022. Tutta la documentazione di dettaglio è pubblicata nella specifica sezione del sito GSE, nella quale, entro il 28 gennaio 2022, saranno pubblicati anche gli esiti del settimo bando.
 
Flop del sesto bando. Arrigoni (Lega): necessaria svolta
“Dopo il flop del quinto bando del DM FER 1, anche il sesto e penultimo si è rivelato fallimentare. Secondo il prospetto riepilogativo pubblicato ieri dal GSE solo 820,6 MW sono stati oggetto di richieste in posizione utile rispetto ad un contingente di 3.315,9 MW di potenza incentivabile disponibile, dunque meno del 25 per cento. Le scarse domande riguardano tutte le tipologie di impianti, sia quelli nuovi sia i rifacimenti. Solo gli idroelettrici con potenze ammesse ai registri esauriscono il proprio contingente. Il flop del meccanismo delle aste e dei registri non solo sta limitando gli investimenti ma, con la scarsa concorrenza nella domanda agli incentivi, sta determinando alti prezzi di asta e quindi un aggravio sugli oneri di sistema che gli italiani pagano in bolletta. Una conferma della difficoltà del nostro Paese nello sviluppo delle rinnovabili.” A dirlo è il Senatore Paolo Arrigoni, responsabile del Dipartimento Energia della Lega.

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