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​Il biogas al Sud può valere 5,6 miliardi di investimenti e 8mila green jobs

where Catania when Lun, 12/10/2015 who redazione

Le stime sullo sviluppo della filiera del biogas-biometano nel Mezzogiorno, tracciate dallo Studio Althesys, sono state illustrate nel corso della conferenza “Biogasdoneright and carbon soil sequestration” promossa dal CIB

Grazie al biogas e al biometano il Sud può innescare, da qui al 2030, investimenti per 3,8 miliardi di euro nell’ipotesi più conservativa e di 5,6 miliardi di euro in quella più spinta, generando ricadute economiche complessive che valgono un aumento dello 0,3 per cento del Pil del Mezzogiorno, pari a 18,4/27,4 miliardi di euro a seconda dello scenario evolutivo. Per lo Stato, ciò rappresenterebbe un aumento delle entrate fiscali di 3,3/5 miliardi. In termini occupazionali, si avrebbe la creazione di 8mila nuovi green job stabili e altamente qualificati.

Le stime sullo sviluppo della filiera del biogas-biometano nel Mezzogiorno, tracciate dallo Studio Althesys, sono state illustrate nel corso della conferenza “Biogasdoneright and carbon soil sequestration” promossa dal CIB, Consorzio Italiano Biogas, al centro Radicepura di Giarre, in provincia di Catania, nel contesto del dibattito sulla riduzione delle emissioni, obiettivi fissati dall’Unione Europea e dal Protocollo di Kyoto e in vista della Conferenza COP21 di Parigi.

Potenziale fino a oltre 3 miliardi di metri cubi - “Il potenziale del biometano è notevole, sia in termini di contributo allo sviluppo sostenibile sia per l’occupazione. Dalla nostra ricerca - dice Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys - emerge che il potenziale di biometano proveniente dalle regioni del Centro-Sud  (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) varia  tra 2,1 e 3,1 miliardi di metri cubi al 2030. È un carburante di origine non fossile che può essere prodotto a partire dall’utilizzo di materie prime di provenienza agricola locale, in grado di favorire una gestione più attenta del territorio e di tutela ambientale.”

pierogattoniirex.jpgUna normativa tra le più avanzate - “Grazie all’impegno del governo - ha dichiarato Piero Gattoni, presidente del CIB, il Consorzio Italiano Biogas -, in particolare del Mipaaf, l’Italia ha una delle normative più avanzate sul biometano e può guardare con fiducia all’obiettivo di raggiungere entro il 2022 il target del dieci per cento di consumo di biocarburanti, di cui il 2% avanzati, quelli cioè che non sottraggono terreno all’alimentare, come per esempio il biometano”. Tra l’altro, questo combustibile non può essere impiegato solo nell’autotrasporto ma, dopo che l’Europa avrà legiferato sull’atteso aggiornamento del codice di rete, potrà essere immesso anche nella rete nazionale del gas.

“L’Italia - ha proseguito Piero Gattoni - ha la possibilità di lanciare il modello di un’agricoltura carbon negative, capace di emettere meno gas clima alteranti e di sequestrare il carbonio nel suolo, combattendo la desertificazione dei terreni agricoli. Un ulteriore vantaggio derivante dalla filiera del biogas-biometano è l’intensificazione sostenibile del suolo agrario mediante le rotazioni colturali. Questo modello noi l’abbiamo chiamato Biogasdoneright, “Biogas Fatto Bene”. Dall’estero sono venuti già a studiarlo”.

Nel corso della conferenza che si è svolta a Radicepura Giuseppe Castiglione, sottosegretario di stato al Mipaaf, ha annunciato un programma di sostegno specifico allo sviluppo della filiera del biogas e biometano per il Mezzogiorno.

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Piero Gattoni, presidente del CIB
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