Rinnovabili

In San Pietro previsto, tra l’altro, un impianto fotovoltaico sopra l’aula Paolo VI; per il presidente della mulitutility lombarda l'Italia potrebbe raggiungere circa il 60% di autonomia energetica.

Divino solare
La basilica di San Pietro e il complesso della Fabbrica di San Pietro saranno “a impatto zero” entro dicembre del 2026, in tempo per il centenario della dedicazione della basilica papale. Lo ha detto il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica vaticana, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro. Tra le misure annunciate, anche interventi sul ciclo dei rifiuti e sugli approvvigionamenti energetici, “per estendere il più possibile le buone pratiche in ogni ambito”, ha spiegato il cardinale. Sul tetto dell’Aula Paolo VI, ad esempio, il progetto presentato prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico.
 
Tasca (A2a), più rinnovabili per ridurre la dipendenza
"L'Italia è tra i Paesi europei più legati alle importazioni di energia dall'estero e con livelli di autonomia tra i più bassi. Aumentare la produzione da fonti rinnovabili è cruciale in questo momento sia per ridurre la nostra dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere - l'instabilità geopolitica attuale ne ha messo in evidenza l'urgenza - sia per abbassare i costi dell'energia e raggiungere i target di decarbonizzazione indicati dall’Ue". Lo ha detto Roberto Tasca (nella foto), presidente di A2a, intervenendo alla 54esima edizione del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo. "L'Italia è seconda in Europa per disponibilità di risorse autoctone sul territorio: sfruttando appieno acqua, vento, sole e rifiuti, e accompagnando il processo di elettrificazione dei consumi e di efficientamento, l'Italia potrebbe raggiungere circa il 60% di autonomia energetica", ha detto Tasca.