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Cia/Aiel: le bioenergie sono la vera alternativa energetica per il Paese

where Roma when Lun, 14/09/2015 who michele

Secondo la confederazione degli agricoltori, tra cinque anni le bioenergie forniranno il 60,7% delle fonti di calore del nostro paese

Lo sviluppo delle bioenergie sarà la vera alternativa energetica per l'Italia. È quanto ha ricordato Cia, la confederazione degli agricoltori, in un dibattito a Expo 2015 al quale ha partecipato anche Aiel, l’associazione italiana delle energie agroforestali.
Nel corso dell’incontro è stato citato uno studio dell'Enea, secondo il quale da qui al 2020 le bioenergie forniranno il 19% dell'energia elettrica e il 60,7% delle fonti di calore del nostro paese. Già adesso dalle bioenergie si ricava circa il 13% dell'energia elettrica e il 40% delle fonti di calore. A dare il segno dello sviluppo del settore sono proprio gli ultimi dati, che aprono nuove prospettive anche per la selvicoltura.bosco.jpg

Bosco batte raffineria - Nell'ultimo anno in Italia il bosco, di fatto, ha battuto il petrolio. Tenendo conto di tutti i consumi di combustibili e carburanti per riscaldamento e trasporti si scopre infatti che abbiamo consumato poco più di 8 milioni di tonnellate di benzina (integrata anche con carburante verde), un po’ meno di 22 milioni e mezzo di tonnellate di gasolio (compreso biodiesel), meno di un milione e mezzo di tonnellate di gasolio da riscaldamento, 3,3 milioni di tonnellate di Gpl e oltre 24 milioni di tonnellate di biomasse legnose.

Un gran risparmio - Facendo un po’ di conti, viene fuori che il costo finale (tasse e Iva incluse) per l'utente - a parità di calore ricavato - è nove volte inferiore rispetto al Gpl se si usa il cippato: 35 euro contro 253 del Gpl. E ancora, se si fa il confronto tra la legna da ardere e il gasolio da riscaldamento siamo a 45 euro contro 136 e anche nel confronto tra pellet in sacchi e il metano (62 euro contro 82) vince comunque il biocombustibile. Ciò che è incoraggiante è che l'Italia dispone di un'ampia riserva di biomasse dalle quali produrre energie. Basta considerare che, negli ultimi 50 anni, la superficie forestale in Italia è raddoppiata, passando da 5,5 milioni di ettari a 10,4 milioni. E ciò è principalmente dovuto alla ricolonizzazione spontanea, da parte del bosco, di terre agricole e pascolive abbandonate. Il che significa che la dicotomia food-non food in Italia si può risolvere semplicemente sfruttando le terre incolte e marginali per la produzione di bioenergie. E - conclude la Cia - applicando alle biomasse nuove tecnologie come il teleriscaldamento, si può incrementare ulteriormente la produzione di energia e di calore con il più basso impatto ambientale possibile e con un miglioramento significativo del reddito delle imprese agricole.

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Bosco di alberi ad alto fusto
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