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Come far ripartire le rinnovabili in Italia: ecco le proposte del WWF

where Roma when Mer, 24/06/2020 who roberto

Il documento individua i principali ostacoli che limitano lo sviluppo delle rinnovabili nel nostro paese e le possibili soluzioni

Occorre snellire in modo chirurgicowwf-rinnovabili.jpg le procedure (non i controlli) per le fonti rinnovabili e le infrastrutture connesse (accumuli, reti). Questa, in sintesi, la posizione del WWF Italia in vista dell’annunciato provvedimento sulle semplificazioni che esprime invece un no netto, a semplificazioni che riguardino infrastrutture e centrali alimentate con i combustibili fossili che vanno superati, e non incoraggiati, per arrivare al carbonio zero entro il 2050.

Nel documento  “Come far ripartire le rinnovabili: le proposte WWF” si analizza la situazione fonte per fonte, si individuano i principali problemi connessi con le pratiche autorizzative che hanno iter abnormemente lunghi e complessi che per gli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni possono tranquillamente superare i 18 mesi (con punte anche di 2 anni) e per quelli eolici addirittura arrivare a 5 anni, con il rischio che le tecnologie scelte siano divenute obsolete o addirittura neanche più in produzione.
 
Per il WWF occorre intervenire, snellendo le procedure autorizzative ad iniziare dal rewamping per gli impianti fotovoltaici e, soprattutto, eolici esistenti: un ambito strategico che consenta di ridurre gli impatti ambientali aumentando la produttività degli impianti stessi. In questo ambito occorre rivedere il concetto di modifica sostanziale che costringe gli impianti a un iter insostenibile per il proponente e incompatibile con gli obiettivi del PNIEC. Nel documento sono quindi indicati i casi in cui si dovrebbe restare in procedure abilitativa semplificata (PAS) e quando non sottoporre a nuova VIA gli impianti.
 
Altro tema importante riguarda le semplificazioni per le varianti su progetti autorizzati ma non ancora costruiti, molto comune in tutti i casi in cui le tempistiche autorizzative risultano eccessivamente lunghe. Per gli impianti fotovoltaici a terra, andrebbe facilitata l’installazione in quelle aree degradate quali ex cave, ex discariche, ecc., superando l’attuale divieto di agevolazioni previsto dalla normativa vigente. Anche sui terreni agricoli andrebbe incentivato lo sviluppo di particolari sistemi innovativi quali l’agro-fotovoltaico, che consente di sfruttare il potenziale solare senza andare a sottrarre terreni utili per alcune colture agricole che traggono anche beneficio da un minore irraggiamento estivo.
 
Il WWF chiede poi al Governo di attivare urgentemente l’Osservatorio PNIEC cui sia, tra le altre cose, magari affidato il compito di predisporre linee guida con ripartizione degli impegni regionali di sviluppo delle rinnovabili (soprattutto fotovoltaico), dall’altro alle Regioni di predisporre urgentemente una mappatura aggiornata con indicate le aree idonee alla realizzazione degli impianti rinnovabili in cui la procedura autorizzativa deve essere ulteriormente semplificata. Secondo il WWF, senza questa serie di misure non sarà possibile conseguire gli obiettivi PNIEC e quelli ancora più ambiziosi, che presto saranno approvati a livello comunitario, impedendo allo stesso tempo al nostro paese di agganciare una vera ripresa economica green.

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wwf
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