torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

​Il Destinazione Italia è legge, via libera alla “spalmatura” degli incentivi alle rinnovabili

where Roma when Lun, 24/02/2014 who michele

Entro marzo si dovrà scegliere se continuare a usufruire dei finanziamenti nella misura consueta o se dilazionarli nel tempo (meno incentivi ma per sette anni). Forti critiche dal Coordinamento Free

Via libera del Senato alla conversione in legge del decreto Destinazione Italia, che prevede tra l’altro il meccanismo volontario di adesione alla rimodulazione degli incentivi alle fonti rinnovabili, dal quale ci si aspetta una riduzione degli incentivi di circa  700 milioni di euro, che si dovrebbe tradurre anche in una riduzione dei costi in bolletta. Entro marzo si dovrà scegliere se continuare a usufruire dei finanziamenti nella misura consueta o se dilazionarli nel tempo (meno incentivi, ma per sette anni). Spalmando gli incentivi alle imprese delle rinnovabili, il governo punta a ridurre i relativi oneri nella bolletta dei consumatori. Altri 150 milioni arriveranno dal “ritiro dedicato“, ovvero dall’energia venduta direttamente al Gse dai piccoli impianti.
Nel provvedimento anche l’assegnazione di fondi per la realizzazione di una nuova centrale a carbone nel Sulcis, dotata di un impianto di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).
Forti critiche sul provvedimento arrivano dal Coordinamento Free. “Il rischio - si legge in una nota - che l’intero settore delle rinnovabili subisse un ulteriore attacco retroattivo, con la conversione in Legge del Decreto Destinazione Italia, è purtroppo divenuto realtà, con l’approvazione senza modifiche di questo provvedimento avvenuta al Senato. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, decaduto sabato, non ha preso in considerazione le proposte alternative per ridurre gli oneri della Componente A3 della bolletta elettrica avanzate dal Coordinamento Free, che - dice ancora il Coordinamento stesso - avrebbero realmente ridotto il costo delle bollette, salvaguardando nel contempo lo sviluppo delle rinnovabili, e ha voluto invece mantenere il cosiddetto “spalma incentivi”, in sostanza un ricatto agli operatori del settore, i quali si trovano a dover accettare un taglio retroattivo degli incentivi, poichè in caso contrario non potranno effettuare interventi di efficientamento sugli impianti esistenti”.
Per il coordinamento, il provvedimento “colpisce in particolare gravemente l’eolico, senza peraltro lasciar prevedere significativi benefici per la bolletta elettrica, visto che di fatto esclude la gran parte degli impianti responsabili degli oneri della A3. Inoltre, alla marginale riduzione annuale della bolletta corrisponderà un allungamento dell’incentivo che renderà più lontano il periodo di abbattimento degli oneri per i consumatori. L’adozione di tale legge, peraltro con un Governo dimissionario, conferma lo scarso sostegno nei confronti delle rinnovabili da parte del Ministro Zanonato e dei Ministri succedutisi negli ultimi anni che, attraverso provvedimenti come la Robin Tax, l’introduzione di meccanismi farraginosi come le aste e i registri e altri inutili orpelli burocratici, stanno affossando un settore promettente e promosso in tutto il mondo”.
 
 

leggi anche: