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Eolico offshore. Coiro (Seapower): serve una pianificazione

where Trapani when Mer, 29/10/2025 who roberto

Alla Rassegna del Mare di Trapani il presidente del centro di ricerca della Federico II ha evidenziato le grandi potenzialità di questa fonte di energia rinnovabile per il Sud Italia, anche per l’occupazione, ma il contesto scoraggia gli investitori.

Arrivare a una compiuta e foto1.jpgdettagliata pianificazione degli spazi marittimi quale condizione essenziale per far sviluppare in maniera ordinata sia i parchi eolici offshore già approvati, sia gli altri che sono in fase di valutazione presso la stessa commissione. È quanto emerso a Trapani alla XXXIV edizione della Rassegna del Mare organizzata dall’associazione Mareamico, al quale è intervenuto Domenico Coiro, presidente di Seapower, centro di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e docente al dipartimento di ingegneria industriale-sezione aerospaziale della Federico II.
Coiro ha coordinato il workshop dal titolo: “Energia pulita da fonti rinnovabili offshore: un’incredibile occasione per la generazione di nuovi posti di lavoro al Sud”, nel quale si è affrontato lo sviluppo dell’eolico offshore, che vede le coste della Sicilia occidentale come ottime candidate.
 
Le ricadute
Dall’incontro è emerso che i parchi eolici galleggianti, pur se molto distanti dalla costa, occupano centinaia di chilometri quadrati, molti dei quali ricadono in aree altamente sensibili sotto il profilo ambientale e della sicurezza dei traffici marittimi. Bisogna tenere debitamente in conto entrambi gli aspetti. Fondamentale è, inoltre, l’ordinata coesistenza delle molteplici attività marittime, tra le quali spiccano le attività di pesca, le attività di sfruttamento dei fondali marini ai fini minerari e la sicurezza dei traffici marittimi, questi ultimi particolarmente intensi visto che il mare a occidente della Sicilia è sulla rotta Suez-Gibilterra.
“I parchi offshore”, come ha spiegato Coiro, “hanno un impatto economico non solo sulle infrastrutture locali, ma anche sulla possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Per esempio, un parco di 120 aerogeneratori previsto a 60 chilometri dalle coste trapanesi ha un valore economico intorno ai 3,5 miliardi di euro e prevede di impiegare 6.600 persone a tempo indeterminato per i 6 anni necessari alla sua realizzazione e circa 700 persone in pianta stabile per il suo esercizio per i 25 anni di operatività. La capacità di raccogliere queste sfide passa per la necessaria organizzazione di un’unica cabina di regia nazionale, che possa operare come interfaccia tra gli investitori e gli enti ministeriali, pena l’impantanamento in una melma burocratica che scoraggia gli investitori esteri a sviluppare i parchi in Italia”.
 
Piani di gestione
È quindi fondamentale – conclude Coiro - procedere con tempestività nell’individuazione delle aree idonee allo sviluppo di questi parchi e nella stesura dei piani di gestione degli spazi marittimi, che dovranno integrare tutti gli aspetti. Definiti questi elementi strategici individuando le aree idonee, gli investitori e gli sviluppatori potranno contare su un quadro chiaro e affidabile per avviare l’iter autorizzativo e, successivamente, quello realizzativo.

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