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Eolico in Sicilia, per Anev se passa il decreto Crocetta si rischia il blocco

where Roma when Mar, 09/07/2013 who roberto

L’associazione dei produttori chiede certezze normative

“Dopo l'apertura avuta con il decreto dell’assessore all’Energia della Regione Sicilia Giosuè Marino, che consentiva a tutti gli imprenditori che avevano visto bloccati ingiustamente i propri progetti eolici, di poter riaprire gli iter per proseguire gli investimenti, il presidente Rosario Crocetta avrebbe annunciato un disegno di legge che sembrerebbe annullare questo decreto”. Lo denuncia l’Anev, l’Associazione nazionale energia del vento.
Il decreto assessoriale della Regione Sicilia n. 161 del 17.5.2013, ricorda l’Anev, “stabiliva che i soggetti che hanno avanzato istanza formalizzata al rilascio di autorizzazione unica per la costruzione di impianti eolici devono provvedere entro 30 giorni dalla pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia a far pervenire ai Comuni sul cui territorio ricade l’intervento proposto, e per conoscenza al dipartimento dell’Energia dell’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, manifestazione di mantenimento dell’interesse al rilascio del titolo abilitativo per la realizzazione dell’impianto e delle opere connesse con la procedura abilitativa semplificata”.
Secondo l’Anev in questo modo la Regione Sicilia, che per lungo tempo ha impedito la realizzazione di impianti sul suo territorio, ha implicitamente ammesso la propria inadempienza nei confronti di quegli imprenditori che avevano già avviato l’iter burocratico. Qualora però, dice ancora l’associazione, fosse confermata da una decisione della giunta il disegno di legge finalizzato a bloccare lo sviluppo dell’eolico nella Regione, gli sforzi fatti da tutte le imprese per concludere i propri progetti e investimenti verrebbero vanificati.
Da sempre, conclude l’ente, "chiediamo certezza e trasparenza delle regole e, quindi, un quadro normativo che consenta agli imprenditori sani di investire e per questo chiediamo che le regioni si adeguino a quando prescritto dalle norme nazionali e sovranazionali in materia di riduzione di CO2”.

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