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Era ora. Il ministro Calenda firma il decreto rinnovabili non-fotovoltaiche

where Roma when Mar, 28/06/2016 who roberto

Dopo la lunga attesa, arrivano gli incentivi per le rinnovabili  da utilizzare entro il 2016 fino al tetto complessivo di 5,8 miliardi
 
calendacarlo.jpgIl ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha firmato il decreto ministeriale per l’incentivazione delle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico‎. Cosa prevede il provvedimento - Il DM (guarda la presentazione) mette a disposizione, a regime, oltre 400 milioni di euro all’anno a favore dei nuovi impianti che verranno selezionati nel 2016.
Il periodo di incentivazione avrà durata di vent’anni (venticinque per il solare termodinamico): nel complesso verranno investiti nelle energie verdi circa 9 miliardi di euro nel ventennio.

I nuovi incentivi verranno comunque erogati nel rispetto del tetto complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta. Gli incentivi verranno assegnati attraverso procedure di aste al ribasso differenziate per tecnologia per gli impianti di grandi dimensioni (maggiori di 5 megawatt), mentre gli impianti inferiori a tale soglia dovranno chiedere l’iscrizione ad appositi registri. Lo schema di decreto era stato preventivamente autorizzato dalla Commissione Europea per garantirne la compatibilità con le linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente.
Il decreto garantisce incentivi specifici per ciascuna fonte. In particolare, alle tecnologie “mature” più efficienti (come l’eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell’economia circolare.

Le reazioni -  Greenpeace prende atto con soddisfazione dell’attenzione del governo sul tema, ma fa notare la mancanza di interlocuzione dell’esecutivo con le associazioni di rappresentanza dei produttori di energia da fonti rinnovabili. “Sarà ora interessante capire come verranno utilizzati i fondi che Renzi ha promesso di stanziare per incentivare nei prossimi anni le energie rinnovabili. Una cifra davvero bassa, stiamo infatti parlando di circa 450 milioni l’anno”, rileva Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. Per l’organizzazione ambientalista, quello che sembra certo è che pare invece essere inesorabilmente “evaporato” uno degli annunci fatti da Renzi durante la campagna per il referendum trivelle, ovvero il raggiungimento del 50 per cento di elettricità da fonti rinnovabili entro fine legislatura. “La firma del nuovo decreto sblocca finalmente una situazione di stallo normativo che ha impedito a tante iniziative imprenditoriali pianificate nel corso del 2015 di entrare in esercizio nel 2016” dichiara Piero Gattoni, presidente del Cib, Consorzio Italiano Biogas.

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carlo calenda
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