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EU ProSun: le norme antidumping della Ue faranno bene al mercato del lavoro

where Berlino (Germania) when Mar, 26/02/2013 who redazione

Il presidente Milan Nitzschke ricorda come negli Stati Uniti le norme antidumping abbiano consentito al mercato di sopravvivere

L’industria solare europea si attende effetti positivi sul mercato del lavoro per l’intero settore, grazie alle misure che l’Unione Europea potrebbe adottare contro il dumping cinese. “La concorrenza leale fa bene a tutti“, dichiara Milan Nitzschke, presidente di EU ProSun, l’associazione dei produttori solari europei. “Abbiamo bisogno di provvedimenti UE antidumping al più presto”.
Nitzschke respinge lo studio pubblicato da Afase, associazione finanziata da aziende cinesi, e dall’istituto Prognos, secondo cui le misure antidumping avrebbero conseguenze negative sul mercato del lavoro: “È davvero da cinici sfruttare l’argomento dei posti di lavoro in un giorno in cui per l’ennesima volta due aziende solari europee sono costrette a dichiarare lo stato di insolvenza. Il dumping cinese danneggia l’intero settore solare ed è già costato all’industria europea la perdita di migliaia di posti di lavoro e oltre 30 fallimenti aziendali e chiusure di fabbriche”.
“Lo sviluppo negli USA - spiega Nitzschke - smentisce già oggi le affermazioni presentate da AFASE e Prognos. Nessuno degli effetti previsti ha avuto luogo. Da metà dell’anno scorso sono in vigore negli USA dazi dal 30% al 250% su prodotti solari cinesi. Questi dazi hanno ridotto drasticamente le importazioni dalla Cina di prodotti solari. Tuttavia, il numero degli impianti solari di nuova installazione è addirittura aumentato. I prezzi ai clienti finali negli USA sono invariati, se non diminuiti. Per il settore solare è una situazione “win-win”: il dumping è finito, l’industria può sopravvivere, i consumatori non hanno bisogno di pagare di più ed il mercato americano è in crescita”.

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