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Greenpeace contro il pellet: distrugge le foreste, l’Europa smetta di considerarlo energia rinnovabile

where Roma when Mer, 21/07/2021 who roberto

L’associazione, in uno studio che analizza il caso dell’Estonia, ricorda che l’Italia è tra i maggiori importatori

Le norme dell’Unione Europea pellet.jpge i sussidi nazionali che incoraggiano l'uso di biomassa legnosa (legna e pellet) per soddisfare gli obiettivi di energia rinnovabile stanno causando la distruzione e il degrado delle foreste europee. Lo evidenzia lo studio commissionato da Greenpeace Paesi Bassi che analizza in particolare il caso dell’Estonia, il secondo esportatore europeo di pellet a uso energetico dopo la Lettonia, mostrando come i criteri adottati dalla Ue non siano sufficienti per fermare la perdita di biodiversità dovuta alla deforestazione. L’Italia è tra i principali importatori di legno estone insieme a Paesi Bassi, Belgio, Danimarca e Regno Unito.

Distruttore di foreste
Secondo il rapporto appena pubblicato da Greenpeace, Graanul Invest, il più grande produttore di pellet d'Europa, con sede in Estonia, è implicato nella distruzione di foreste ricche di biodiversità, al prosciugamento di torbiere e al taglio degli alberi lungo sponde fluviali, con conseguenze gravi anche sulla conservazione del suolo. 

L’UE cambi la modalità di conteggio
“Non possiamo combattere i cambiamenti climatici abbattendo alberi per bruciarli”, dichiara Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia. “Per raggiungere gli obiettivi sulle energie rinnovabili, l'Ue deve smettere di conteggiare anche la combustione di legno prelevato direttamente dalle foreste, indipendentemente dal fatto che provenga da alberi tagliati appositamente per essere bruciati o da scarti di altri processi. I governi nazionali devono smettere di sovvenzionare la distruzione delle foreste".

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