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Irex, exploit a gennaio delle rinnovabili italiane in un clima di preoccupazione

where Milano when Mer, 19/02/2020 who roberto

L’indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha, invece, ottenuto una performance molto positiva, con una costante crescita, chiudendo a gennaio con un +19,3%

di Alessandro Marangoni*
 
Gennaio 2020, oltre che dall’allarme sanitario irexindicigennaio2020.jpgproveniente dalla Cina, è stato caratterizzato dalla comparsa di alcuni nuovi potenziali rischi sullo scenario internazionale. L’incertezza sulla politica commerciale americana, nonostante l'accordo commerciale "Fase Uno" tra Stati Uniti e Cina, rimane un ostacolo per un miglioramento del clima di fiducia delle imprese. I disordini sociali in America Latina rischiano di ostacolare la ripresa economica della regione, mentre le tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno aumentato conflittualità in un’area già instabile.
 
Le nuove previsioni economiche della Commissione Europea tracciano un quadro di moderata crescita. L’aumento del PIL nell’UE per quest’anno e per il 2021 è atteso all’1,4%. Per l'Area Euro, si prevede, nei due anni, un tasso leggermente più basso, all’1,2%. Queste previsioni non tengono conto, però, delle possibili ripercussioni sull’economia globale che l’epidemia del coronavirus sta generando. Sono i consumi e gli investimenti privati, in particolare nel settore delle costruzioni, ad alimentare la crescita economica attesa. Gli investimenti pubblici, specialmente nei trasporti e nelle infrastrutture digitali, dovrebbero aumentare in modo significativo in diversi Stati membri. Questo, insieme ai segnali di stabilizzazione nel settore manifatturiero e ad un possibile superamento delle difficoltà dei flussi commerciali globali, dovrebbe consentire all'economia europea di continuare ad espandersi.
 
L'inflazione nell'Area Euro dovrebbe aggirarsi attorno all'1,3% nel 2020 e all'1,4% nel 2021, riflettendo salari più alti e aspettative rialziste sui corsi del petrolio.
L’Italia rimane non solo in ultima posizione per crescita prevista, con un +0,3% nel 2020 e +0,6% nel 2021, ma anche a grande distanza dalle penultime, ovvero Francia e Germania, che dovrebbero chiudere il biennio sopra l’1%. Sia l'agricoltura che la produzione industriale hanno chiuso il 2019 in discesa, mentre il settore dei servizi è rimasto stagnante. Tuttavia, a gennaio, la fiducia dei consumatori ha segnato un aumento su tutte le componenti (fonte Istat). Non è andata così per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che è apparso in calo, sebbene per la manifattura siano comparsi alcuni segnali di miglioramento.
 
Le Borse europee hanno subito l’effetto coronavirus, arrestando la loro corsa nella seconda metà del mese. Il listino peggiore è stato il Cac francese, che ha chiuso gennaio in calo del 2,9%. Non molto meglio hanno fatto Dax tedesco e Ibex spagnolo, con un -1,9%. Neanche Piazza Affari resiste al trend negativo. L’indice FTSE All share ha chiuso il mese con un -2,6%. Il comparto petrolifero è stato profondamente colpito dal calo della domanda, non solo cinese, innescato dall'arresto forzato di molte attività produttive a causa del rischio sanitario. Le quotazioni del greggio, infatti, hanno risentito delle notizie provenienti dalla Cina. Il Brent ha difeso la soglia dei 60 € fino all’ultimo, cedendo però l’11,8% su dicembre e chiudendo gennaio a 58,2 $/b. Il WTI ha segnato 51,6 $/b (-15,6% su dicembre), dopo aver toccato un massimo di 64 $/b a inizio mese. L’indice FTSE Oil&Gas, indice dell’andamento del comparto energetico tradizionale, ha, così, ceduto il 7,1%.
 
L’indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana ha, invece, ottenuto una performance molto positiva, con una costante crescita, chiudendo a gennaio con un +19,3%, nettamente meglio dell’ultimo mese del 2019 (+1,8%). La maggior parte delle imprese dell’IREX Index hanno registrato ottimi risultati, svolgendo varie operazioni all’estero e in Italia. Falck (+21,7%) ha siglato un PPA con un importante player energetico europeo per la vendita dell’elettricità prodotta da un impianto eolico in Norvegia da 50 MW. Alerion, che ha registrato un +32,2%, ha avviato le attività per valutare l’acquisizione di tre impianti eolici attivi in Italia per una potenza di 120 MW.

Terni Energia, all’interno del suo piano di risanamento e rilancio avviato a settembre 2019, ha concluso due importanti passaggi. Il primo riguarda la sottoscrizione di un contratto preliminare per la cessione a Buttol Srl del 100% delle quote della Società NewcoEnergy Srl, proprietaria di un impianto di biodigestione e produzione di biometano in costruzione nel leccese. Il secondo è l’approvazione del CdA della modifica dello statuto societario. Oltre alla variazione della denominazione sociale in “AlgoWatt S.p.A.”, l’incorporazione di Softeco Sismat Srl in TerniEnergia trasformerà l’azienda in un system integrator, con competenze tecnologiche e digitali per lo sviluppo di software, focalizzato sul GreenTech.
Pochi operatori hanno mostrato andamenti decrescenti. Iniziative Bresciane continua il trend negativo iniziato a dicembre, con un calo del 13,1%. Nonostante la sottoscrizione di una convenzione da 65,3 milioni con la Regione Toscana per la costruzione e la gestione di impianti idroelettrici sull’Arno, influisce il calo della produzione idroelettrica in Italia, che segna a gennaio un -30% rispetto a dicembre 2019.

*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex
 

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