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​Irex, il rischio regolatorio non ferma la corsa delle rinnovabili verso la Borsa

where Milano when Lun, 16/06/2014 who redazione

Nonostante il nervosismo dei mercati, le società pure renewables proseguono nelle strategie di internazionalizzazione e di crescita esterna

di Alessandro Marangoni*

L’andamento dei principali indici di Borsa nel mese di maggio è stato caratterizzato da una marcata volatilità. I dati sulla crescita europea del primo trimestre 2014 diffusi da Eurostat mostrano un’Europa a due velocità: da un lato la Germania, con una crescita dello 0,8% dovuta a fattori interni quali consumi delle famiglie e investimenti delle imprese, dall’altro la Francia, che registra un +0,1% del PIL con un aumento della disoccupazione e un calo dei consumi. In questo contesto, le indicazioni della BCE su una possibile azione di politica monetaria espansiva (culminate nel taglio dei tassi nei primi giorni di giugno) hanno contribuito a ridare ossigeno ai listini: DAX, CAC ed IBEX hanno segnato rispettivamente +4%, +1%, +3% nell’ultimo mese. L’Italia ha scontato più di altri Paesi il calo del PIL nei primi tre mesi dell’anno (-0,1%), dopo i dati di lieve crescita dell’ultimo trimestre del 2013. Sulla base dei nuovi dati, l’OCSE ha rivisto le stime sulla crescita del nostro Paese, tagliandole dello 0,1% per il 2014 e dello 0,3% sul 2015. L’indice FTSE All Share ha dunque registrato un calo dell’1% nel mese di maggio.
Scende dell’1% anche l’indice FTSE Oil&Gas, influenzato negli ultimi mesi dall’instabilità geopolitica in Ucraina. A questa si sono aggiunte nel mese di maggio il maxi accordo Russia-Cina sulla fornitura trentennale di gas, che ha messo in allerta tutta l’Europa. L’indice energetico sconta inoltre il calo del 9% della produzione industriale relativa al settore dell’energia (fornitura di energia elettrica, gas e vapore, dati ISTAT) nel primo trimestre 2014. Sul fronte petrolifero, la lenta ripresa dei consumi occidentali e l’elevato aumento delle scorte in Cina hanno portato l’IEA a chiedere un aumento delle esportazioni ai Paesi dell’OPEC, grazie anche alla ripresa imminente di una parte della produzione Libica. Brent a 108,19 $/b e WTI a 99,67 $/b sono dunque cresciuti nell’arco del mese.
Il trend di crescita delle pure renewable italiane ad inizio 2014 ha subito una brusca inversione a maggio, con l’IREX che registra un -8%. Su questo calo pesa ancora una volta il rischio regolatorio; le indiscrezioni sul decreto taglia bollette, che prospetta l’intervento sugli incentivi, in particolare per il fotovoltaico, hanno spaventato il mercato, portando ad un calo generalizzato di tutte le società. Dichiarazioni più concilianti dal MiSE hanno contribuito al rimbalzo dell’indice nei primi giorni di giugno. Tuttavia il mercato resta instabile, in attesa del decreto.
Nonostante il nervosismo dei mercati, le società dell’IREX proseguono nelle strategie di internazionalizzazione e di crescita esterna. Falck Renewables ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione di due impianti eolici in UK e Francia, della potenza rispettiva di 36 e 12 MW, mentre ha avviato in Calabria un impianto solare termodinamico a concentrazione da 1 MW, collegato ad un impianto a biomasse già operativo. Frendy Energy ha invece aumentato la partecipazione al 51% nella società CCS Blu titolare dei diritti di costruzione e progettazione di cinque impianti idroelettrici di piccola taglia nel novarese.
Persiste l'interesse del mondo finanziario per il settore, tendenza già evidenziata dall’IREX Annual Report 2014. Accanto al fermento del secondary market degli impianti, la vera novità è il crescente ricorso delle piccole pure renewable al mercato mobiliare.
Il mese di maggio e i primi giorni di giugno hanno infatti visto ben tre IPO sull'AIM. Si tratta di Ecosuntek, attiva nella realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici, Energy Lab, società friulana di installazione di pannelli fotovoltaici, e di PLT Energia, holding di partecipazioni che opera nello sviluppo, realizzazione e gestione di impianti eolici, fotovoltaici, a biomasse e di cogenerazione. Le tre società saranno inserite nell’indice IREX a giugno. Sebbene le dimensioni siano limitate (109 milioni di euro di capitalizzazione complessiva ed oltre 23 milioni di euro raccolti), pare una vera e propria corsa delle rinnovabili verso la Borsa per sostenere i propri piani di crescita.
Nonostante la fine degli incentivi, il settore pare dunque produrre ancora iniziative imprenditoriali dinamiche, con modelli di business originali o particolari nicchie di mercato; e gli investitori paiono crederci.
In conclusione, le pure renewable, seppur costantemente condizionate dal rischio regolatorio, proseguono nel processo di internazionalizzazione, supportate da un mondo finanziario che guarda con sempre maggior interesse a questo comparto.

*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys
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