Italcemementi inaugura un impianto solare a concentrazione
In Marocco il gruppo punta a produrre, entro il 2020, energia pulita per coprire circa un terzo del fabbisogno della filiale Ciment du Maroc, aumentando la quota complessiva al 42% della potenza installata
Il gruppo Italcementi punta a produrre, entro il 2020, energia pulita per coprire circa un terzo del fabbisogno della sua filiale Ciment du Maroc, che ha sede in Marocco, e a supportare anche con altri progetti il piano governativo di sviluppo delle energie rinnovabili che ha l'obiettivo al 2020 di aumentarne la quota al 42% della potenza istallata totale. L'impianto pilota, un progetto dimostrativo realizzato con la controllata Italgen, è a cinquanta chilometri da Agadir, nel sito di Ait Baha, dove Italcementi ha realizzato una delle cementiere più moderne del gruppo (operativa dal 2011, dopo un investimento da 310 milioni).
Qui ha fatto tappa anche il viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che ha inaugurato, assieme al consigliere delegato di Italcementi Carlo Pesenti, il progetto termo solare Csp (concentrated solar power) avviato dal gruppo italiano alla fine del 2011, con un investimento globale di circa tre milioni di euro. Tre moduli (il terzo sarà attivo nel 2015) con una superficie totale riflettente di seimila metri quadri rendono una potenza termica di picco di 3.800 kW, equivalenti a circa mille MWh elettrici/anno. Mentre, in termini di impatto ambientale, a regime il risparmio annuo di CO2 sarà pari a 800 tonnellate. L'obiettivo del progetto di produzione di energia termo-solare di Italcementi è “dimostrare il potenziale di questa tecnologia e sperimentare sul campo le sinergie” con un sito industriale del gruppo, l'adiacente cementiera di Ait Baha. “Lo scopo dell'investimento è stato quello di testare una tecnologia innovativa, rispettosa dell'ambiente, caratterizzata dall'impiego di materiali e componenti disponibili in loco, e accumulare esperienze per impianti futuri, di taglia superiore ed in grado di produrre energia a prezzi competitivi”.