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Italia Nostra: il fotovoltaico di San Faustino e l’eolico a Castiglione Aldobrando deturpano il paesaggio dell’Umbria

where Perugia when Mer, 17/03/2021 who roberto

Non si tratta di dire no alle fonti rinnovabili - spiegano - ma di dire no a come e dove vengono installati gli impianti

Italia Nostra Umbria ha presentato orvietopaleeoliche.jpeguna serie di osservazioni in merito a due progetti rinnovabili, uno fotovoltaico e l’altro eolico che, a detta dell’associazione, deturperebbero il paesaggio. Il primo riguarda un progetto per la realizzazione di una centrale di generazione elettrica da fonte fotovoltaica con moduli a terra da 34.200 kWpA, denominata “San Faustino FV”, nel Comune di Orvieto, in località San Faustino, (oltre 74mila moduli fotovoltaici per circa 40 ettari), chiedendo alla autorità competenti di non rilasciare parere positivo per il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (P.A.U.R.) ma di archiviare invece l’istanza in quanto improcedibile per difetto di Valutazione d’Incidenza Ambientale.
 
“L’area di San Faustino è caratterizzata da terreni con presenza di produzioni agricole di qualità - ricorda Lucio Riccetti, Italia Nostra Umbria - salvaguardate dai Regolamenti Regionale. Il Monte Peglia è caratterizzato dalla presenza di aree boscate e di interesse naturalistico-faunistico (la Selva di Meana e la Riserva della Biosfera Unesco) e conserva ancora “un aspetto naturalistico, dove l’opera dell’uomo si integra con la natura caratterizzando il paesaggio nelle forme e nei colori tipicamente rurali” assolutamente incompatibili ad ospitare impianti che per estensione e densità inevitabilmente trasformerebbero il paesaggio da rurale in industriale, con scarsissima ricaduta occupazionale e sicuro impatto negativo sull’attrattività turistica”. Quanto poi all’impianto eolico alto 100 metri, con un rotore di 60 metri di diametro di cui è prevista l'installazione sul crinale fra Gubbio e la valle del Tevere, in località Castiglione Aldobrando, una zona visibilissima dai centri storici di Gubbio e Perugia, Italia Nostra ribadisce la richiesta di rigettare un progetto che altera in modo sostanziale il paesaggio.
 
“Non si tratta di dire no alle fonti rinnovabili - spiega Ubaldo Scavizzi della Sezione di Italia Nostra Gubbio - , ma di dire no a come e dove vengono installati gli impianti. Le fonti rinnovabili, per loro natura, sono efficienti se vengono installate vicino ai luoghi di consumo dell'elettricità. Bisogna puntare su tanti piccoli impianti (solari, mini e micro-eolici) posizionati vicino agli utilizzatori e non ai mostri che riproducono modelli industriali obsoleti (centrali termoelettriche e nucleari), provocando enormi danni ambientali e garantendo di contro bassa produzione ed efficienza. Nel caso di Castiglione, la pala, di 0,99 MW di potenza, può benissimo essere sostituita da 250 impianti fotovoltaici posti sui tetti delle abitazioni, ancor di più dei capannoni industriali, della potenza di 4 Kw ciascuno. Purtroppo, però, le leggi esistenti non aiutano i singoli, ma solo gli speculatori.”
 
“Per questo Italia Nostra ha chiesto che la rivoluzione verde prevista dal PNRR - ricorda Ebe Giacometti, presidente nazionale dell’Associazione - venga discussa in un tavolo tecnico di concertazione nazionale, con amministrazioni e uffici tecnici di competenza, il mondo del terzo settore e con tutti i portatori di interesse, perché finalmente si arrivi a pianificare e localizzare gli impianti secondo standard di piena sostenibilità e nel rispetto del nostro Patrimonio naturale e culturale.” Fino ad oggi il sistema degli incentivi e dei contributi energetici, specie sull’eolico, ha favorito il gigantismo degli impianti e le infiltrazioni mafiose, oltre a compromettere il paesaggio italiano. L’Associazione chiede da tempo che queste politiche vengano sospese e si sposti le sovvenzioni sull’autoproduzione energetica del consumatore finale.

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