torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Il ministro Cingolani fa il bilancio sulle rinnovabili: sbloccati 9,5 GW entro il 2023

where Roma when Mer, 12/10/2022 who roberto

Secondo i dati Terna, ad oggi sono già stati sbloccati 11 GW. Si tratta di dati in forte controtendenza rispetto al passato: gli impianti entrati in esercizio nel 2021 raggiungevano solo 1,3 GW

Il Ministero per la Transizione cingolani-draghi.jpgEcologica ha emanato 82 provvedimenti per complessivi 9,3 GW, di cui 63 provvedimenti già adottati relativi a 8,2 GW e altri 19 per ulteriori 1,1 GW in via di definizione. Lo rende noto il ministero stesso, il quale segnala anche che la Commissione tecnica presso il MiTEsi è già espressa su 49 progetti (corrispondenti a 2,9 GW), per i quali ora si attende il parere del Ministero della Cultura. Complessivamente, sommando anche le richieste che presentate negli anni passati al precedente Ministero dell’Ambiente, il MiTE sta processando 900 istanze, che si trovano in differenti stati di avanzamento e per le quali è necessario il coinvolgimento di numerosi attori (a partire dalle Regioni e dal MIC) e la consultazione del pubblico.

Lo sblocco di 11 GW
I buoni risultati raggiunti ed evidenziati dalle richieste di connessione alla rete elettrica e le autorizzazioni all’installazione di impianti non dipendono comunque dall’entrata in vigore del decreto sulle aree idonee, di prossima emanazione. I dati Terna registrano infatti che, ad oggi, sono già stati sbloccati circa 11 GW. La maggior parte (9,5 GW) verrà messa in esercizio tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Rispetto a luglio 2022, la potenza autorizzata e attesa in esercizio da qui al 2026 cresce ulteriormente di circa 1 GW. Si tratta di dati in forte controtendenza rispetto al passato: infatti, gli impianti entrati in esercizio nel 2021 raggiungevano soltanto 1,3 GW e nel 2020 non avevano neppure superato gli 0,8 GW.

Decreto Aree idonee
Per quanto riguarda, invece, l’adozione del decreto sulle aree idonee è in corso un serio confronto che coinvolge tutte le amministrazioni interessate per bilanciare i diversi interessi pubblici e mediare tra i differenti orientamenti sui criteri di localizzazione. Il frutto di questi mesi di lavoro - si legge nel comunicato - è a un elevato livello di maturazione, “ma - si legge nel testo - richiede delle scelte politiche, anche da parte di certo mondo ambientalista”. In ogni caso, la stessa legge che introduce il concetto di aree idonee ha già previsto un’ampia serie di zone considerate immediatamente idonee, che dunque sono già oggi operative e utilizzabili.

Le comunità energetiche
Sono in corso, infine, le consultazioni tecniche per definire gli incentivi per gli impianti di comunità energetiche con potenza fino a 1000 kW. Il nuovo decreto amplierà il campo di applicazione di quanto già previsto per le comunità più piccole. I cittadini, le autorità locali e le piccole e medie imprese possono infatti già realizzare comunità energetiche e accedere agli incentivi previsti per impianti a fonti rinnovabili fino a 200 kW, realizzati proprio nell’ambito di comunità energetiche o configurazioni di autoconsumo collettivo.

immagini
draghi-cingolani