Nimby veneto. Una centrale idroelettrica a pompaggio preoccupa la Val d’Adige
L’impianto proposto dalla norvegese Statkraft è ancora in fase di Via e dovrebbe avere una potenza di 154 megawatt di potenza.
Un impianto per produrre e stoccare
energia elettrica attraverso due serbatoi d’acqua su un’area di 18 ettari. È ciò che potrebbe sorgere nei prossimi anni a Rivalta, una frazione del comune di Brentino Belluno che, a dispetto del nome, si trova in provincia di Verona nella Val d’Adige che dalla Val Venosta arriva fino alla pianura padana veneta. Una grande opera – leggiamo su L’Arena - che preoccupa fortemente i residenti per l’impatto che avrà sul territorio. L’impianto di generazione e pompaggio in questione è stato promosso dalla norvegese Statkraft.
L’opera
L’infrastruttura sarà composta principalmente da due bacini, uno situato a monte, su un’area di 87mila metri quadrati, in località Pian di Festa, sopra Rivalta, e l’altro a valle, su 94mila metri quadrati, con una capacità di 800mila metri cubi d’acqua ciascuno, in un punto dove il dislivello è di circa 540 metri.
I due bacini, che sorgeranno in un’area piena di vigneti, saranno collegati da un pozzo e una galleria con specifiche condutture dove far scorrere l’acqua con una turbina e un generatore di corrente che fungerà anche da pompa.
L’acqua verrà prelevata dall’Adige e verrà immessa nel bacino a valle, situato nelle campagne retrostanti il paese. L’acqua verrà quindi pompata nel maxi serbatoio a monte per poi ridiscendere nuovamente a valle e produrre energia elettrica.
Durante i periodi di bassa domanda energetica l’acqua viene pompata dal bacino inferiore a quello superiore utilizzando l’energia in eccesso. Quando la domanda di energia aumenta l’acqua viene rilasciata dal bacino in quota passando attraverso turbine che generano elettricità. L’impianto avrà 154 megawatt di potenza.
L’iter autorizzativo dell’opera, per cui l’investimento è attorno ai 300 milioni di euro, finanziati in parte da fondi europei, è nelle fasi iniziali. Al momento Statkraft ha presentato al genio civile la domanda di concessione di derivazione d’acqua dall’Adige, indispensabile per far funzionare l’impianto. Al ministero dell’Ambiente è stata avviata la procedura di Via, valutazione d’impatto ambientale.
Il crono-programma di massima, salvo imprevisti ed altre lungaggini, prevede la conclusione della procedura Via entro fine 2026 e se tutto andrà bene fine lavori per il 2033.


